La fontana di Pietro Bernini (padre) e Gianlorenzo (figlio),
che divide Piazza di Spagna, proprio ai piedi della Scalinata di Trinità dei
Monti, in due ali di farfalla, è da sempre punto di riferimento per ogni viaggio o breve vacanza a Roma.
di Nevio Polli
Questa originale, ingegnosa e bellissima
fontana si trova in uno dei luoghi simbolo-cartolina di Roma, una delle piazze
più famose e più belle del mondo, sintesi di ciò che è ed è stata Roma,
riassunto della sua storia, arte, bellezza e devastazione.
Ancora una volta i barbari hanno violato e umiliato la città
più bella del mondo (Venezia, l’ho detto più volte, è fuori classifica).
Certo, andando indietro nel tempo, si dovrebbe dire che la città a queste
devastazioni c’è abituata ormai da millenni, e l’elenco di tutte quelle genti
che, per qualche oscuro divino disegno non sono state toccate dalle scintille
di Prometeo, è interminabile: dagli enormi guerrieri elmocornuti provenienti
dalle foreste germaniche a quelli ancora più brutti e feroci delle steppe
dell’est, ai vari principi e sottoprincipi neri, alle varie ditte “Papi
Barberini & nipoti” specializzate in demolizioni & arraffature, alle
truppe di Carlo V alle quali l’Isis si ispira, ai Francesi che, portatori di
Libertè, Egalitè e Fraternitè a cannonate hanno demolito Gianicolo e dintorni,
schiacciato la Repubblica e rimesso sul trono il democratico PapaRe che, affascinato dalla
novità ed efficienza, ha subito importato dai liberatori la ghigliottina, per
poi continuare con i vaneggiamenti demenziali del Ventennio che per esaltare la
grandezza dell’Urbe aveva pensato bene di demolirla, al traffico selvaggio dei
selvaggi di oggi, all’orrore estetico dei palazzi dei palazzinari, all’orrore
morale dei troppi politicanti con codazzo di servi e sottoservi vari… e si potrebbe continuare ancora e ancora,
fino a ieri. Altro orrore: tra tante barbarie a Roma mancavano soltanto gli
orribili e odiosi ubriaconi olandesi, poveri bulli dementi contro i quali, le
nostre pur ottime forze dell’ordine (1300 circa le guardie, 400 i ladri) nulla
hanno potuto. L’Italia ha chiesto in questi giorni il comando delle possibili
operazioni militari internazionali in Libia: l’Isis in festa!