Nella pubblica amministrazione ogni atto (o fatto) deve essere motivato. Qual è la ragione per la quale il verde del cimitero è così trascurato, tanto da decidere di eliminare intere aiuole, previste espressamente dal progetto originario?
Il Comune di Gorizia non ama il verde; come ben dimostra la decisione di eliminare le aiuole che, d’inverno, al Cimitero centrale, coloravano con le bacche rosse, il grigiore delle giornate autunnali. Insomma, dopo la distruzione della memoria storica della festa degli alberi che aveva consentito di ricoprire il declivio della Valletta del Corno nel lato verso viale XX settembre e che, adesso, si presenta desolatamente spoglio, un po’ di tempo fa è stato compiuto un altro scempio le cui motivazioni che sembrerebbero essere state alla base della decisione sembrano più una boutade che una scelta consapevole. Circola in città, infatti, la voce, che i cespugli spinosi della (credo) pyracanta, che ha bisogno di due potature l’anno, infastidisse gli avventori che si recano in quello che, a giudizio dei professionisti che hanno redatto il progetto, avrebbe dovuto riproporre un giardino con le piante tipiche della zona, area per area e con bisogno di poche cure.
Eliminate, quindi, le piante scomode si era pensato di
collocare delle meno pretenziose tuje ed, infatti, delle mini piantine erano
state piantate senza che, peraltro, alcuno si preoccupasse della loro manutenzione. Ed, infatti, sono tutte
morte, come ben risulta dalla immagine scattata nelle scorse settimane.
Chi è responsabile di queste scelte tecnicamente? Chi è responsabile
di queste scelte finanziariamente? Ed, infine, chi è responsabile di queste
scelte politicamente? I costi: eliminazione piante (costo originario cespugli e
loro eliminazione); nuovo impianto (costo delle tuje e loro sistemazione).
Vabbè che, come si suol dire, le spese fatte dalla pubblica amministrazione le
paga Pantalone. Ma forse, è giunta l’ora di cambiare registro e che l’imputazione
della spesa (sbagliata o immotivata che dir si voglia) non sia più posta a
carico della Comunità, bensì a carico di colui il quale NON FA l’interesse
della Comunità.
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