COMITATO PROMOTORE DELLE PETIZIONI POPOLARI SU INDUSTRIE INSALUBRI E ADOZIONE PIANO ZONIZZAZIONE
ACUSTICA: VOGLIAMO LEGGERE IL DOCUMENTO
CON CUI L’UFFICIO TECNICO DEL COMUNE HA DEFINITO INAMMISSIBILE LA PETIZIONE SU
INDUSTRIE INSALUBRI.
Perché questa amministrazione vuole tenere aperte le
porte alle industrie insalubri di prima classe, perché non vuole rendere più
precise ed efficaci le limitazioni a questo tipo di attività produttive che peraltro
in parte già sussistono nelle norme regolamentari del Consorzio della zona
industriale, perché non sente la responsabilità di varare il piano di
classificazione acustica?
Queste alcune delle domande alle quali il Comitato promotore delle due
petizioni popolari vorrebbe trovare risposta, visto che dalla discussione
svoltasi il 3 giugno scorso in consiglio comunale sono emerse informazioni prive
di riscontri, affermazioni contraddittorie e prospettive di cui non si capisce
l’orizzonte temporale.
Ma due cose sono certe: le oltre 3000 firme presentate a sostegno delle
petizioni non sono considerate meritevoli di risposta nei termini e nei modi
previsti dallo statuto comunale né il consiglio comunale è messo in condizione
di esprimersi su materie che sono inequivocabilmente di sua competenza.
Il fatto più sconcertante, però, è stato scoprire, grazie ad una comunicazione
verbale in corso di seduta consiliare, che l’ufficio tecnico ha preso in carico
la petizione sulle industrie insalubri, che ha chiarito che la modifica
proposta al Piano regolatore generale non può essere fatta nei termini
indicati, che per attuarla bisogna trovare il modo di far rientrare la variante
richiesta tra le istanze del futuro PRG e che chi ha preparato la petizione non
si è accorto che per realizzare la variante richiesta bisogna cambiare
completamente l’impostazione del PRG.
Queste dichiarazioni stanno a significare che la petizione è stata classificata
come inammissibile, pur riguardando materia di competenza del consiglio
comunale: il comitato promotore avrebbe dovuto essere informato immediatamente
di questo parere tecnico, non certamente il 3 giugno.
Pertanto si richiede formalmente di conoscere il documento che descrive gli elementi
ostativi alla variante richiesta.
Il comitato promotore, inoltre, ritiene irresponsabile che un’amministrazione
comunale non si doti di uno strumento previsto per legge quale il piano di
zonizzazione acustica perché decide di seguire altre questioni, tanto più che
il piano già predisposto aveva ricevuto nel 2014 il parere favorevole dell’ARPA
ed era quindi pronto per passare alle fasi successive del procedimento di
adozione.
Il comitato promotore infine non ritiene nemmeno di dover ribattere, tanto sono
prive di fondamento, alle spiacevoli insinuazioni sulla correttezza formale
della campagna di raccolta firme, e ribadisce per l’ennesima volta l’indipendenza
del comitato promotore stesso che in ogni fase di discussione pubblica ha
sempre invitato TUTTI i consiglieri comunali a confrontarsi con i cittadini. Se
pare inaudito che i cittadini possano muoversi in autonomia sui temi che li
riguardano direttamente , riteniamo che questo corrisponda a una considerazione
massimamente riduttiva delle capacità dell’opinione pubblica e dell’interesse dei
cittadini alla partecipazione democratica diretta.
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