giovedì 6 giugno 2019

L'insostenibile leggerezza dell'essere amministratore a Gorizia: a distanza di quasi 4 mesi dal deposito, si scopre che una petizione è stata classificata inammissibile. E nessuno l'aveva mai detto prima!

Il comitato promotore delle petizioni popolari  su industrie insalubri e adozione piano zonizzazione acustica vuole leggere il documento con cui l’ufficio tecnico del comune avrebbe definito inammissibile la petizione su industrie insalubri. Il comunicato stampa.




Gorizia 6 giugno 2019.

COMITATO PROMOTORE DELLE PETIZIONI POPOLARI  SU INDUSTRIE INSALUBRI E ADOZIONE PIANO ZONIZZAZIONE ACUSTICA:  VOGLIAMO LEGGERE IL DOCUMENTO CON CUI L’UFFICIO TECNICO DEL COMUNE HA DEFINITO INAMMISSIBILE LA PETIZIONE SU INDUSTRIE INSALUBRI.

Perché questa amministrazione vuole tenere aperte le porte alle industrie insalubri di prima classe, perché non vuole rendere più precise ed efficaci le limitazioni a questo tipo di attività produttive che peraltro in parte già sussistono nelle norme regolamentari del Consorzio della zona industriale, perché non sente la responsabilità di varare il piano di classificazione acustica?

Queste alcune delle domande alle quali il Comitato promotore delle due petizioni popolari vorrebbe trovare risposta, visto che dalla discussione svoltasi il 3 giugno scorso in consiglio comunale sono emerse informazioni prive di riscontri, affermazioni contraddittorie e prospettive di cui non si capisce l’orizzonte temporale.

Ma due cose sono certe: le oltre 3000 firme presentate a sostegno delle petizioni non sono considerate meritevoli di risposta nei termini e nei modi previsti dallo statuto comunale né il consiglio comunale è messo in condizione di esprimersi su materie che sono inequivocabilmente di sua competenza.

Il fatto più sconcertante, però, è stato scoprire, grazie ad una comunicazione verbale in corso di seduta consiliare, che l’ufficio tecnico ha preso in carico la petizione sulle industrie insalubri, che ha chiarito che la modifica proposta al Piano regolatore generale non può essere fatta nei termini indicati, che per attuarla bisogna trovare il modo di far rientrare la variante richiesta tra le istanze del futuro PRG e che chi ha preparato la petizione non si è accorto che per realizzare la variante richiesta bisogna cambiare completamente l’impostazione del PRG. 
Queste dichiarazioni stanno a significare che la petizione è stata classificata come inammissibile, pur riguardando materia di competenza del consiglio comunale: il comitato promotore avrebbe dovuto essere informato immediatamente di questo parere tecnico, non certamente il 3 giugno.
Pertanto si richiede formalmente di conoscere il documento che descrive gli elementi ostativi alla variante richiesta.
Il comitato promotore, inoltre, ritiene irresponsabile che un’amministrazione comunale non si doti di uno strumento previsto per legge quale il piano di zonizzazione acustica perché decide di seguire altre questioni, tanto più che il piano già predisposto aveva ricevuto nel 2014 il parere favorevole dell’ARPA ed era quindi pronto per passare alle fasi successive del procedimento di adozione.

Il comitato promotore infine non ritiene nemmeno di dover ribattere, tanto sono prive di fondamento, alle spiacevoli insinuazioni sulla correttezza formale della campagna di raccolta firme, e ribadisce per l’ennesima volta l’indipendenza del comitato promotore stesso che in ogni fase di discussione pubblica ha sempre invitato TUTTI i consiglieri comunali a confrontarsi con i cittadini. Se pare inaudito che i cittadini possano muoversi in autonomia sui temi che li riguardano direttamente , riteniamo che questo corrisponda a una considerazione massimamente riduttiva delle capacità dell’opinione pubblica e dell’interesse dei cittadini alla partecipazione democratica diretta.

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