giovedì 8 novembre 2018

Il centenario della dissoluzione di un impero


Memoria storica e senso di appartenenza: quest'anno non si festeggia la vittoria della prima guerra mondiale, ma si celebra la fine di una guerra assurda.


di Marilisa Bombi

Il 4 novembre scorso il presidente Mattarella, a Trieste, ha dimostrato con il suo intervento che le parole hanno un senso. Perchè celebrazione e commemorazione non sono assolutamente la stessa cosa. Fatto questo da non sottovalutare, perché sono stati molti, in questi tre anni, coloro i quali non hanno colto l’importanza che il Governo aveva voluto veicolare fin dall’inizio, come risulta evidente dal sito web istituzionale. Si celebra la fine della guerra e non la vittoria dell’Italia.
Bisogna "ribadire con forza tutti insieme che alla strada della guerra si preferisce coltivare amicizia e collaborazione, che hanno trovato la più alta espressione nella storica scelta di condividere il futuro nella Unione europea", ha detto Mattarella a Trieste per le commemorazioni (e non celebrazioni riporta correttamente il sito della RAI) della vittoria nel 1918. "Lo scoppio della guerra nel 1914 sancì in misura fallimentare l'incapacità delle classi dirigenti europee di allora di comporre aspirazioni e interessi in modo pacifico anziché cedere alle lusinghe di un nazionalismo aggressivo".
Lo stesso giorno, il 4 novembre, ho avuto modo di ricevere un consiglio di lettura che ho subito accolto, ordinando via web il testo in digitale, tenuto conto che il libro è ormai andato esaurito, anche se è stata preannunciata una ristampa. Il consiglio ad approfondire le cause dello scoppio della prima guerra mondiale, ampiamente illustrate nel saggio di François Fejtő, Requiem per un Impero defunto, la dissoluzione del mondo austro-ungarico, mi è stata fornita da un mio ospite; il quale, veronese ed appassionato di storia, ha voluto visitare i luoghi della Grande guerra. Mentre discorrevo con lui, via via aumentava in me la consapevolezza che i goriziani non hanno avuto la capacità di conservare e ravvivare la memoria storica, cioè la memoria della propria storia.
“Un secolo fa, cento anni fa esatti, Carlo, un giovane imperatore di trent’anni, aveva cercato la pace. Il suo obiettivo non erano le condizioni dell’armistizio: conservare, quello o quel territorio. Egli voleva semplicemente cessare la guerra, arrestare quel suicidio dell’Europa civile che era la Prima Guerra Mondiale. Come scrisse Stefan Zweig nel suo requiem per l’Austria asburgica (Il Mondo di ieri), pochi se ne accorsero all’epoca, ma l’imperatore asburgico si dimostrò una delle poche figure decenti, umane, nel capitolo più vergognoso della storia del nostro continente. Stanco e umiliato nel vedere una generazione mandata al macello per futili motivi, Carlo mise in gioco tutto: la sua corona, il suo impero, i suoi averi, la sua immagine, tutto pur di fermare l’orrore. E perse tutto. Morì in esilio, nel 1922, povero, senza nemmeno la legna per accendere il camino della casa che abitava a Madeira con la moglie e gli otto figli.
Carlo, imperatore cattolico, vedeva nell’esercizio del potere un servizio e una responsabilità verso i propri popoli. Visse nella sua professione di imperatore, e nel suo ruolo di padre e marito, la sua vocazione alla santità. Il 3 ottobre 2004 (la sua ricorrenza cade però il 21 ottobre), Papa Giovanni Paolo II, che si chiamava Karol proprio in onore di Carlo (suo padre era ex-ufficiale dell'esercito asburgico), lo ha dichiarato Beato della Chiesa Cattolica: forse il più bel requiem possibile per la Felix Austria che fu.”
Nel saggio Requiem per un Impero defunto che sto leggendo, l’autore analizza e racconta la fine della doppia monarchia, facendo a pezzi i ‘luoghi comuni’ che negli anni si sono accumulati sulla sua fine, e punta il dito sulla volontà di Francia e Inghilterra di cancellare un impero, trascinati dal repubblicanesimo austrofobo degli esuli cechi, e ampliare le loro aree d’influenza, senza rendersi conto, da sonnambuli, che spingevano l’Europa centrale nella lunga notte dei totalitarismi, del nazismo, del fascismo e del comunismo, tanto per intenderci.
Ebbene, a me pare quanto mai inaudito che i goriziani, salvo rare eccezioni, abbiano completamente rimosso 500 anni di storia e soprattutto abbiano rimosso il fatto che è grazie alle contaminazioni culturali conseguenti all’appartenenza all’Impero che oggi possiamo vantare tante eccellenze nei diversi campi scientifico ed umanistico. Onore al merito, pertanto, a Gianni Marizza che sulla pagina Facebook di “Isonzo, Fiume d’Europa,” sta pubblicando l’elenco dei soldati che hanno combattuto per il proprio Paese. L’elenco completo curato dal generale Marizza sarà pubblicato entro l’anno in un apposito volume. Questo, qui di seguito, comunque, uno stralcio dell’elenco in questione, ovvero i nominativi dei goriziani (dalla lettera M alla Z).
MARGHETIC Mario, alfiere del 21° battaglione Feldjaeger.
MARKIC Peter, nato a Gorizia nel 1875. 27° reggimento, 5^ compagnia. Ferito in guerra.
MARKOVIC Jožef, nato a Sant’Andrea nel 1889. Caporale del 4° reggimento, 2^ compagnia.
MAURENCIC Carlo, nato a Gorizia nel 1882. 27° reggimento.
MAURIC Jožef, nato a Gorizia nel 1879. Caporale del 27° reggimento, 11^ compagnia. Ferito in guerra.
MAUROVICH Karl, nato a Gorizia nel 1886.
MAVRIG Andrej, nato a Krestinica nel 1886. 27° reggimento, 2^ compagnia. Prigioniero di guerra nell’isola dell’Asinara.
MAVRIC Jožef, da Anikova. 87° reggimento, 8^ compagnia.
MAVRIN Jožef, nato a Gorizia nel 1889. 27° reggimento, 9^ compagnia.
MERVIC Franz, nato a Gorizia nel 1877. 50° battaglione Landsturm, 1^ compagnia. Caduto il 5 settembre 1916.
MIZERIT Karl, nato a Gorizia nel 1893. 97° reggimento, aggregato all’87°. Ferito in guerra.
MOZETIČ Eduard, nato a Biglia nel 1882. 20° battaglione Feldjaeger.
MRAK Petar, nato a Gorizia nel 1883. Tenente del 27° reggimento, 4^ compagnia. Prigioniero di guerra nell’isola dell’Asinara.
MUCIC Artur, nato a Gorizia nel 1889. 27° reggimento, 2^ compagnia.
MURAVEC Jožef, nato a Plava nel 1876. 26° reggimento, 1° battaglione. Ferito in guerra.
NEMEC Jožef, nato a Gorizia nel 1888. 5° reggimento dragoni. Prigioniero di guerra in Russia.
ORAZIETTO Giovanni, nato a Gorizia nel 1889. 79° reggimento, 5^ compagnia.
OREL Franz, nato a Gorizia nel 1894. 97° reggimento, 2^ compagnia.
ORZAN Antonio, nato a Gorizia nel 1892. 27° reggimento, 12^ compagnia.
PACCO Edoardo, nato a Gorizia nel 1880.
PALIK Rudolf, nato a Velike Zablje nel 1880. 7° battaglione Feldjaeger, 4^ compagnia. Ferito in guerra.
PATERNOLLI Alessio, nato a Gorizia nel 1893. Cadetto del 6° reggimento.
PAULIN Federico, nato a Gorizia nel 1890. 7° reggimento, 2^ compagnia. Prigioniero di guerra a Nowo Udensk.
PAULIN Leopoldo, nato a Gorizia nel 1888. 18° battaglione Feldjaeger, ferito in guerra.
PAVLIN Emil, nato a Gorizia nel 1886. 27° reggimento.
PAVSIC Alojz, nato a Gorizia nel 1895. 55° reggimento, 3^ compagnia. Prigioniero di guerra a Pereslawl.
PECORARI Luigi, nato a Gorizia nel 1873. Artigliere. Prigioniero di guerra a Orlow.
PERKON Peter, nato a Gall nel 1876. 27° reggimento, 11^ compagnia.
PERSA EDLER Arturo, nato a Gorizia nel 1881, capitano del 20° battaglione Feldjaeger.
PESCHEK Jožef, nato a Gorizia nel 1885. 7° reggimento, 1^ compagnia. Prigioniero di guerra a Strjetensk.
PETEJAN Albert, nato a Sant’Andrea nel 1888. 97° reggimento, 16^ compagnia.
PISK Jožef, nato a Bate nel 1891. Pioniere del 27° reggimento, 3^ compagnia. Prigioniero di guerra ad Avlie Ata.
PISK Stefan, nato a Vrtovin nel 1886. 97° reggimento, 2^ compagnia.
PODBERSIC Jožef, nato ad Auzza nel 1891. 55° reggimento, 3^ compagnia. Prigioniero di guerra.
PODGORNIK Antonio, nato nel 1886 a Gorizia. Combattente in Galizia, nel 1916 prigioniero dei Russi a Tomsk.
POLJSAK Aloiz, nato a Smarje nel 1892. 97° reggimento, 14^ compagnia.
RACOLIN Armando, nato a Gorizia nel 1892. 27° reggimento, 4^ compagnia. Prigioniero di guerra a Tschernyi Jar.
REBEK Konstantin, nato a Gorizia nel 1891. Cadetto del 20° battaglione Feldjaeger, 4^ compagnia.
REDL Edmund, nato a Gorizia nel 1875. Capitano del 1° reggimento, ferito in guerra.
REMEC Alojz, nato a Vitovlje nel 1882. 97° reggimento, 2^ compagnia. Ferito in guerra.
RUSTJA Jožef, nato a Gorizia nel 1894. 97° reggimento, 2^ compagnia.
SACH Gaetano, nato a Gorizia nel 1892. 27° reggimento, 2^ compagnia.
SACHER Arthur, nato a Gorizia nel 1890. Alfiere del 5° reggimento, 12^ compagnia. Ferito in guerra.
SATEJ Alojz, nato a Vrtovin nel 1893. 97° reggimento, 10^ compagnia.
SATEJ Heinrich, nato a Vrtovin nel 1885. 20° battaglione Feldjaeger, 2^ compagnia. Prigioniero di guerra.
SAVERTANIK Jožef, nato a Gorizia nel 1875. Artigliere. Caduto l’11 ottobre 1916.
SCHOENBERGER Hans, nato a Gorizia nel 1897. 21° battaglione Feldjaeger, 1^ compagnia. Prigioniero di guerra.
SECULIN Giuseppe, nato a Gorizia nel 1887. Tenente del 7° battaglione Feldjaeger.
SEDEJ Alojz, nato a Gorizia nel 1882. 45° reggimento. Prigioniero di guerra a Celjabinsk.
SEHOBER Josef, nato a Gorizia nel 1896. 5° reggimento, 15^ compagnia, prigioniero di guerra in Russia.
SEKOL Alojz, nato a Gorizia nel 1895. 58° reggimento. Caduto nell’agosto 1916.
SEPUKA Franz, nato a Gorizia nel 1894. 97° reggimento, 2^ compagnia.
SFILIGOJ Jožef, nato a Gorizia nel 1897. 27° reggimento, 6^ compagnia. Ferito in guerra.
SIMSIC Franz, nato a Gorizia nel 1875. 27° reggimento, 1^ compagnia. Ferito in guerra.
SKOK Janez, nato a Gorizia nel 1891. Fante del 27° reggimento, 7^ compagnia. Caduto nell’ottobre 1916.
SLEJKO Max, nato a Zablje nel 1890. Cadetto del 5° reggimento, 11^ compagnia. Ferito in guerra.
SNIDARCIC Stefano, nato nel 1895 a Gorizia. Combattente in Galizia, nel 1916 prigioniero dei Russi a Kerensk.
SPACAPAN Clemens, nato a Gorizia nel 1886. 97° reggimento, 5^ compagnia.
SPACAPAN Franc, nato a Gorizia nel 1887. Alfiere del 27° reggimento, 1^ compagnia. Caduto il 7 ottobre 1915.
SRETERNIC Anton, nato a Gorizia nel 1885. 7° battaglione Feldjaeger, ferito in guerra.
STANIC Karl, nato a Gorizia nel 1894. 97° reggimento, 2^ compagnia.
STANTA Jožef, nato a Gorizia nel 1874. 8° battaglione Feldjaeger, 1^ compagnia. Ferito in guerra.
STEGOVEC Anton, nato a Smarje nel 1873. Artigliere. Prigioniero di guerra a Saransk.
STEPANCIC Rajko, nato a Gorizia nel 1894. 5° reggimento, 6^ compagnia. Prigioniero di guerra.
STIBELJ Alojz, nato a Gorizia nel 1889. Caporale del 97° reggimento, 5^ compagnia.
STICOVITCH Peter, nato a Gorizia nel 1889. 97° reggimento, 1^ compagnia.
STOR Alojz, nato a Velike Zablje nel 1896. 97° reggimento, 8^ compagnia. Ferito in guerra.
STOR Franz, nato a Gorizia nel 1885. Caporale del 97° reggimento, 3^ compagnia.
STREL Friedrich, nato a Gorizia nel 1886. Tenente del 47° reggimento, 10^ compagnia.
STREL Bogomir, nato a Gorizia nel 1890. Alfiere del 61° reggimento.
STRUKELJ Aleksander, nato nel 1884 a Gorizia. Medico nel 26° reggimento.
STRUKELJ Franz, nato a Bate nel 1877. 27° reggimento, 7^ compagnia. Prigioniero di guerra a Sulmona.
SULIGOJ Janez, nato a Tribusa nel 1877. Caporale.
SUSMELJ Leopold, nato a Ravnica nel 1884. 97° reggimento, 12^ compagnia.
SUSSIG Luigi, nato a Gorizia nel 1894. Caporale del 97° reggimento, 4^ compagnia. Prigioniero di guerra a Schazk.
TESTEN Alojz, nato a Banjscice nel 1892. 97° reggimento, 2^ compagnia.
TOMŠIČ Janez, nato a Gorizia nel 1875. 27° reggimento, prigioniero di guerra a Pensa in Russia.
TORELLI Antonio, nato a Gorizia nel 1875. Alfiere del 27° reggimento, 6^ compagnia. Caduto nell’agosto 1916.
TROBEC Rafael, nato a Smarje nel 1881. 27° reggimento, 8^ compagnia. Caduto nell’ottobre 1916.
TROHA Ernst, da Zablje. 87° reggimento, 7^ compagnia.
TUREL Antonio, nato a Gorizia nel 1889. 27° reggimento, 2^ compagnia. Prigioniero di guerra.
TUREL Isidoro, nato a Gorizia nel 1894. 3° reggimento, 3^ compagnia.
URBANEK Aleksander, nato a Gorizia. 37° reggimento, 11^ compagnia. Ferito in guerra.
USSAI Antonio, nato a Gorizia nel 1891. 97° reggimento, 10^ compagnia.
VALENTINUZZI Carlo, nato a Gorizia nel 1894. Alfiere del 97° reggimento. Ferito e prigioniero di guerra nell’ospedale n. 31.
VALIC Jožef, nato a Skrilje nel 1891. Caporale del comando del 97° reggimento.
VECCHIET Giovanni, nato nel 1886 a Gorizia. Combattente in Galizia, nel 1916 prigioniero dei Russi a Kirsanow.
VELIŠČEK Janez, nato a Gorizia nel 1890. 7° battaglione Feldjaeger, prigioniero di guerra.
VENDRAMIN Giovanni, nato a Gorizia nel 1875. 27° reggimento, 16^ compagnia. Ferito in guerra.
VISINTIN Angelo, nato a Gorizia nel 1893. 27° reggimento, 3^ compagnia. Prigioniero di guerra a Nowousensk.
Von ZAHONY Edgar, nato a Gorizia nel 1872. Maggiore del 13° reggimento Ulani. Prigioniero di guerra a Nischny-Nowgorod.
VUKOVIC Egbert, nato a Gorizia nel 1890, cadetto del 79° reggimento, 7^ compagnia. Ferito in guerra.
ZARLI Francesco, nato nel 1894 a Gorizia. Combattente in Galizia, nel 1916 prigioniero dei Russi a Orlow, governatorato di Wjatka.
ZARLI Francesco, nato a Gorizia nel 1896. 27° reggimento Landwehr, 2^ compagnia. Prigioniero di guerra a Kirsanow.
ZAVADLAV Angelo, nato a Sant’Andrea nel 1891. 97° reggimento, 1^ compagnia.
ZGONIK Alfons, nato a Gorizia nel 1884. Tenente del 97° reggimento, 5^ compagnia.
ZITTER Franz, nato a Gorizia nel 1889. 27° reggimento, 7^ compagnia. Prigioniero di guerra a Schazk.

Il terzo e quarto paragrafo, virgolettato, è tratto dal sito https://www.culturacattolica.it

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