martedì 25 settembre 2018

Il giovane Emanuele da un set all'altro


Autografi, picchetto d'onore, sindaco con fascia tricolore, sorridente ed emozionata. Potrebbe essere l'ennesimo set cinematografico grazie all'efficientissimo Film commission regionale. Invece a Redipuglia si celebra soltanto l'insulto alle istituzioni repubblicane, esercito compreso.


di Marilisa Bombi

Da anni vado dicendo che la classe non è acqua e, sotto questo punto di vista, i nobili dovrebbero avere molto da insegnarci se, proprio per la loro presunta classe innata, amassero soprattutto la discrezione. Nel senso che protagonismo ed ostentazione stanno agli antipodi di ciò che è nobile per natura. Come ben lo dimostrano, del resto quei nobili goriziani che se ne stanno nelle loro case ad onorare e custodire il Genius loci, disponibili sempre a condividere ed ospitare arte e bellezza. Scivolando nel soggettivo, ci sono le persone di animo nobile o nobile di carattere, che dir si voglia, ovvero quelle generose e disinteressate. Quelle che si fanno in quattro per aiutare chi si trova in uno stato di bisogno; qualsiasi esso sia. Quelle che combattono per un ideale di giustizia e non per il proprio tornaconto sia esso pubblico o privato.

sabato 22 settembre 2018

Idroelettrico. Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) sollecita la Regione a bloccare le microcentraline di montagna.

Sono oltre 200 le centraline idroelettriche in Friuli-Venezia Giulia e non si fermano le richieste per l’autorizzazione alla realizzazione di nuovi impianti, molti dei quali di piccola  taglia (meno 1 Mw), nefasti per i corsi d'acqua e i bacini idrografici in cui vanno ad interferire. Una manifestazione sul tema ad ottobre, il Patto per l'Autonomia invita amministratori, associazioni e cittadini.  



di Martina Luciani.


Di fronte ai numeri che fotografano la crescente situazione di sfruttamento dei piccoli bacini idrici montani, il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia sollecita un intervento forte della Regione per bloccare la costruzione di altre microcentraline nei torrenti di montagna "dove il danno ambientale supera di gran lunga i benefici che derivano dalla loro realizzazione". Il capogruppo del Patto per l’Autonomia in Consiglio regionale, Massimo Moretuzzo, evidenzia qualcosa che purtroppo sappiamo bene: i profitti generati dalla produzione di energia elettrica non rimangono sul territorio, a beneficio delle comunità locali – se non in minima parte –, ma finiscono per arricchire società extraregionali.


Da tempo, gli impianti di piccola taglia preoccupano i territori dove queste installazioni si concentrano. Le comunità del Bellunese, della Valle d’Aosta, della Valtellina, del Trentino e del Friuli hanno più volte evidenziato come il mini idroelettrico comporti danni  al territorio, a partire dalla riduzione del deflusso minimo vitale dei corsi d’acqua. Anche l'Isonzo, che ha già i suoi gravi problemi di deflusso, incredibilmente irrisolti attraverso l'ottenimento da parte del gestore sloveno della diga di Salcano di maggiori e e diversamente distribuiti rilasci di acqua, è oggetto di attenzione da parte degli imprenditori del mini idroelettrico: fatto che agli ambientalisti goriziani proprio non sta bene.

In più, il meccanismo degli incentivi pubblici, sovvenzionato dai cittadini attraverso le bollette dell'energia,  è particolarmente appetitoso. Sullo sfondo il grande e malsano equivoco: l'incentivazione statale alla produzione idroelettrica si fonda sul presupposto che l'energia da da fonti rinnovabili sia "sostenibile" per l'ambiente, la salute della popolazione, il paesaggio . Il minidroelettrico è accalarato che reca danno all'ecosistema e al patrimonio naturale che appartiene alla collettività, senza vantaggi significativi in termini di produzione elettrica e in termini di benefici economici per le comunità.


Moretuzzo chiede alla Regione Friuli Venezia Giulia di
sospendere temporaneamente le concessioni a derivare e le autorizzazioni alla realizzazione di nuove centraline.
"Si scelga di salvaguardare l’ambiente e di non realizzare opere i cui benefici non giustificherebbero l’impatto sul territorio. Si scelga d
i gestire le risorse e i beni comuni, come acqua, energia e paesaggio, che appartengono a tutti, a beneficio delle comunità e dei territori nelle quali quelle risorse si trovano".
Moretuzzo ricorda anche che è in fase di elaborazione il Decreto interministeriale
di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.Val la pena di notare che il testo attualmente disponibile on line reca un'unica indicazione relativa alle acque in chiave  ecosistemica, e lo fa richiamando la direttiva europea 2000/60CE: l'obbligo di conservare e ripristinare la buona qualità delle acque e di impedire il deterioramento dello stato di tutti i corpi idrici superficiali. Lo schema ricorda anche la procedura di indagine aperta dalla Commissione a carico dell'Italia per violazione della direttiva acque e ritiene "di dover ammettere agli incentivi solo gli impianti idroelettrici in possesso di determinati requisiti, che consentano la produzione elettrica senza prelievi aggiuntivi dai corpi idrici". Questa che ho trovato è una garanzia sufficiente affinchè le speculazioni realizzate grazie agli incentivi sul mini idroelettrico smettano di essere la prassi travestita da green economy per svendere i nostri fiumi e rii?
Se ne parlerà sicuramente alla manifestazione 
organizzata a fine ottobre dal Patto per l'Autonomia, alla quale sono invitati a partecipare cittadini e amministratori locali, associazioni ambientaliste e comitati territoriali impegnati nella difesa dei corsi d’acqua regionali.






mercoledì 12 settembre 2018

Storia di un amore controverso, il Campo di Volo e l’Aeroporto di Gorizia.Il 14 settembre la prima conferenza del ciclo organizzato dall'Associazione Arma aeronautica di Gorizia



L’Associazione Arma Aeronautica, sede di Gorizia, ha organizzato un ciclo di conferenze
a carattere storico, che si svolgerà, tra settembre e novembre, nella sala convegni Della Torre, a Gorizia, in via Carducci 2,  messa a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.




La prima conferenza che verrà tenuta da Pierluigi Lodi, si svolgerà il 14 settembre, con inizio alle 17, ed avrà come titolo “Storia di un amore controverso, il Campo di Volo e l’Aeroporto di Gorizia.” Il dottor Lodi è ben noto negli ambienti degli appassionati di storia come cultore della materia, appassionato raccoglitore di cimeli, accompagnatore durante E' storia dei bus su vari percorsi storici della prima e seconda guerra mondiale.    

La seconda conferenza è dedicata a “L’apporto dell’aviazione italiana nella I Guerra Mondiale". Relatore il prof. Giovanni Battista Carulli, attuale Presidente  dell'Associazione Arma Aeronautica di Trieste, Istria e Dalmazia ed ex docente all’'Università di Trieste. L’appuntamento è fissato il 12 Ottobre, sempre alle 17.

La terza ed ultima conferenza che verrà tenuta da un esponente dell’O.N.F.A si svolgerà il 16 Novembre con inizio alle ore 17, ed avrà come titolo: "L'Opera Nazionale Figli degli Aviatori, storia di un Ente Goriziano." L’Opera venne infatti creata a Gorizia quando c'era la Scuola di volo Caccia, preludio formativo ad esperienze di volo che molto spesso, come è intuibile, producevano eventi luttuosi e lasciava tanti bambini senza il genitore. Esiste ancora oggi,  e si occupa degli orfani del personale militare dell’Aeronautica Militare. 

giovedì 6 settembre 2018

Lotta goriziana alla zanzara tigre: incongruenze, negligenza, ignoranza, fate voi.

Sono giornate invivibili nelle strade cittadine, ovunque il fastidio dell'esser punti e ripunti dalle zanzare tigre. L'entità dell'infestazione, oltre a ragioni scientifiche, dipende sicuramente dall'incapacità dell'amministrazione competente. Che nemmeno saprà che in Carnia hanno scovato la  zanzara giapponese e in quel di Feltre la zanzara coreana.


di Martina Luciani


 Nella foto qui accanto si vede quello che resta di una sorta di fontana, in un'area che si affaccia in via Buonarroti. Acqua stagnante. Dentro ci sono le larve di zanzara. Non so di che tipo. Ma importa poco, visto che si tratti di zanzare nostrane o aliene, cresce la preoccupazione per le malattie trasmesse. Il fatto che a 20 metri ci sia il Parco della Rimembranza spiega l'incongruenza di effettuare trattamenti insetticidi nel parco stesso, se accanto esiste ( ma esiste una forma di controllo? ) un sito perfetto per la riproduzione. I trattamenti hanno come effetto solo quello di spargere veleno nell'ambiente, sopprimere un certo numero di insetti ma certamente non rimuovere le cause del proliferare.
Spiega anche, visto che le zanzare tigre hanno un'areale di movimento di 300 metri di diametro, perchè a casa mia sia impossibile sostare davanti al cancello di casa e tutte le precauzioni e le azioni di sterminio prese nel mio "privato" servano a ben poco: abito troppo vicina all'incubatore di zanzare, che è uno dei tanti che sommano i loro effetti e rendono la situazione disastrosa. E spiega infine quanto inutile sia trattare chimicamente le aree scoperte delle scuole: dopo poche ore saranno esattamente al punto di prima, perchè l'azione specifica non è inserita in un contesto generale di prevenzione e controllo.
Le notizie che si rincorrono sulla diffusione del West Nile non sembrano nè rendere le persone più consapevoli nè smuovere dall'indifferenza alcune amministrazioni, particolarmente lente a collegare non solo l'abbassarsi della qualità della vita alla presenza delle zanzare, nostrane e forestiere, ma anche a soppesarne i danni presenti ( sui residenti e sui turisti, categoria localmente tanto ambita) e futuri.

Gorizia: sconcertante promozione mediatica di territorio e cultura. Abbiate pietà, stop al “tre per due” culturale nella mia città.

Rilevante ( ahimè solo per la posizione e la grafica) articolo dedicato a Gorizia, su Il Piccolo di oggi. Niente di personale verso chi l'ha scritto, ma è una delle cose più vacue che io abbia mai letto, e travolge il lettore in un'unica onda di parole sradicate dal loro significato e rimescolate con lo stile che promuove in maniera identica il tre per due al supermercato, le pentole che cucinano da sole  e le sedimentazioni culturali secolari della mia città. Abbiate pietà di noi.


di Martina Luciani

Carlo Michelstaedter quale autore di un (unico) pamphlet filosofico e geniale meteora della Mitteleuropa, palazzo Paternolli inagibile e la cappella funeraria in Val di Rose trasformata nel bar di un casinò, la Sinagoga che apre solo 4 ore alla settimana, i laghi ( ma quali?) che circondano Gorizia, , magari si potesse fare un salto indietro di cent'anni, il peso di decenni di guerra fredda che grava sul confine aperto....
Queste alcune delle riduttive, inesatte, non aggiornate e sostanzialmente controproducenti informazioni sulla mia città offerte oggi dalla lettura del principale quotidiano locale: come possa funzionare un invito a Gorizia strutturato in questo modo,  è molto difficile capire.
L'ultima delle quali - cioè, magari ci fosse la macchina del tempo - è indescrivibile:  nel 1918 io proprio non vorrei tornare.
La tragedia della prima guerra mondiale ha prodotto conseguenze nefaste sulla comunità goriziana, le ha strappato il cuore e, nonostante gli sforzi per rianimarla, i troppi interventi di ingegneria genetica hanno reso irriconoscibile culturalmente quanto è sopravvissuto.