Sono giornate invivibili nelle strade cittadine, ovunque il fastidio dell'esser punti e ripunti dalle zanzare tigre. L'entità dell'infestazione, oltre a ragioni scientifiche, dipende sicuramente dall'incapacità dell'amministrazione competente. Che nemmeno saprà che in Carnia hanno scovato la zanzara giapponese e in quel di Feltre la zanzara coreana.
di Martina Luciani
Nella foto qui accanto si vede quello che resta di una sorta di fontana, in un'area che si affaccia in via Buonarroti. Acqua stagnante. Dentro ci sono le larve di zanzara. Non so di che tipo. Ma importa poco, visto che si tratti di zanzare nostrane o aliene, cresce la preoccupazione per le malattie trasmesse. Il fatto che a 20 metri ci sia il Parco della Rimembranza spiega l'incongruenza di effettuare trattamenti insetticidi nel parco stesso, se accanto esiste ( ma esiste una forma di controllo? ) un sito perfetto per la riproduzione. I trattamenti hanno come effetto solo quello di spargere veleno nell'ambiente, sopprimere un certo numero di insetti ma certamente non rimuovere le cause del proliferare.
Spiega anche, visto che le zanzare tigre hanno un'areale di movimento di 300 metri di diametro, perchè a casa mia sia impossibile sostare davanti al cancello di casa e tutte le precauzioni e le azioni di sterminio prese nel mio "privato" servano a ben poco: abito troppo vicina all'incubatore di zanzare, che è uno dei tanti che sommano i loro effetti e rendono la situazione disastrosa. E spiega infine quanto inutile sia trattare chimicamente le aree scoperte delle scuole: dopo poche ore saranno esattamente al punto di prima, perchè l'azione specifica non è inserita in un contesto generale di prevenzione e controllo.
Le notizie che si rincorrono sulla diffusione del West Nile non sembrano nè rendere le persone più consapevoli nè smuovere dall'indifferenza alcune amministrazioni, particolarmente lente a collegare non solo l'abbassarsi della qualità della vita alla presenza delle zanzare, nostrane e forestiere, ma anche a soppesarne i danni presenti ( sui residenti e sui turisti, categoria localmente tanto ambita) e futuri.
Gli austriaci si preoccupano invece, al punto che quest'estate hanno mandato un esperto in Friuli Venezia Giulia a studiare la diffusione delle zanzare, così tanto per premunirsi. L'entomologo ha trovato in Carnia la new entry dell'anno, la zanzara giapponese, che non sapevamo ancora di ospitare, che resiste anche ai climi freddi ( ce l'hanno anche in Austria e in Slovenia, magra consolazione) e che può trasmettere alcune malattie come Dengue, Chikungunya e forse potrebbe entrare nel ciclo epidemiologico di West Nile.
In quel di Feltre, grazie ad una accurata sorveglianza entomologica, è stata scoperta la zanzara coreana, che si sta dedicando con diligenza a colonizzare un’ampia area collinare-montana del Veneto e Trentino. Ancora sconosciuti i patogeni trasmissibili da questo insetto.
In conclusione, l'Istituto Zooprofilattico delle Venezie dichiara che è stata scientificamente provata la combinazione di larvicidi, adulticidi e rimozione dei siti di riproduzione delle zanzare; i larvicidi hanno infatti dimostrato di essere più vantaggiosi all'inizio dell'estate e nelle stagioni più calde, mentre gli adulticidi dovrebbero essere preferiti in autunno e nelle stagioni più fredde.
Sono pubblici i risultati di uno studio che offre indicazioni utili a sostegno di decisioni urgenti da parte delle autorità sanitarie pubbliche in risposta alle emergenti epidemie di zanzare. Sono pubbliche anche tutte le informazioni su come si gestisca e si controlli la proliferazione urbana delle zanzare tigre e delle loro colleghe made in Italy. Insomma, a voler fare le cose per bene ( efficacia ed efficienza) basta leggere.
http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3433
http://www.anmvioggi.it/rubriche/attualita/66987-west-nile-riflettori-mediatici-puntati-sulla-zanzara-culex.html
https://www.izsvenezie.it/west-nile-virus-veneto-facciamo-chiarezza/
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