Trenta imagini bianco e nero stampate a mano da Carlo Tavagnutti, in grande formato, quest’anno andranno a comporre una mostra nel Foyer dell’Auditorium Santa Chiara a Trento, a partire dal 27 aprile, in concomitanza con il 65° Trento Film Festival, la più importante manifestazione a livello internazionale dedicata alla montagna, all’esplorazione, all’avventura.
di Martina Luciani
Carlo Tavagnutti passa in bicicletta davanti a casa mia pressochè ogni giorno, con qualsiasi tempo, e il suo pedalare è identico da quando ho memoria ( e per ragioni anagrafiche ho la memoria lunga) : vigoroso, elegante, si capisce che niente lo può fermare, nè il maltempo nè gli anni che passano.
Lui è un uomo di montagna, delle nostre montagne, anzi è il ritrattista ( per me ineguagliato) delle Giulie: credo la sua sia una sensibilità e un senso poetico che hanno ragioni storiche, oltrechè radicate nella sua anima ( che senza anima non si fanno foto così, esattamente come non si scrivono poesie).
Ragioni che risalgono, cioè, all'approccio con il mondo con la montagna di tanti anni fa, quando diverso ( credo più gioioso e puro) era lo spirito di quell'andare, faticare e riempirsi gli occhi e il cuore, condividere e vincere, ma con delicatezza e consapevolezza, le sfide più difficili verso le vette. Un modo che sentivo anche in mio padre, ed in altri vecchi goriziani appassionati di montagna, che ormai non ci sono più.
L'altro protagonista di questo post è Marko Mosetti,direttore della rivista "Alpinismo Goriziano" e presidente di Monte Analogo, che annunciandomi questa mostra, mi ha detto: finalmente le Alpi per il mondo non finiscono nelle Dolomiti, e arrivano fino qua, alle Giulie. Perchè anche questo significa la mostra al Festival di Trento: completare idealmente ( e trionfalmente, conoscendo l'approccio fotografico e il talento narrativo di Tavagnutti) la rappresentazione dell'arco alpino fino al suo ultimo e bellissimo tratto orientale.
Già, la mostra di Carlo Tavagnutti è davvero un grande evento: per il Trento Film Festival, per il Cai di Gorizia, per Gorizia. A Tavagnutti, che so emozionatissimo in vista dell'inaugurazione del prossimo giovedì, va il nostro ringraziamento per tutto quanto ci ha dato e continua a darci. Per restituirci la possibilità, attraverso la sua opera, di sentirci orgogliosi, che di questi tempi è emozione sempre più rara. Tutte le informazioni su Mountain Blog Italia.
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