venerdì 14 ottobre 2016

Moni Ovadia e la riforma costituzionale: spiegata la retorica e il raggiro su cui si fonda lo smantellamento della nostra Costituzione.

Lunedì 17 ottobre, alle 18, in sala Dora Bassi, via Garibaldi, Moni Ovadia descriverà i meccanismi oscuri su cui si fonda la riforma costituzionale ed  i reali obiettivi perseguiti dai 47 articoli a firma Renzi - Boschi.


di Martina Luciani

Lo sappiamo bene che Moni Ovadia ha uno straordinario talento di narratore, che si intreccia con la sua passione politica e il suo impegno civile. Il titolo di questo incontro goriziano l'ha scelto lui stesso, ed è quanto di più efficace si potesse trovare per indicare la traccia su cui svilupperà il suo intervento: " Riforma costituzionale tra retorica e raggiro". Insomma, tre R in fila.
A differenza degli autori del testo di riforma, eccezionalmente abili a rendere incomprensibile un testo che invece per antonomasia deve essere leggibile dal primo all'ultimo dei cittadini ai quali garantisce sovranità e diritti, Ovadia ha il dono inestimabile della semplicità anche quando ci conduce sulle creste impervie dei massimi sistemi.
E le argomentazioni in cui e con cui ci coinvolge sono senza astuzie, assolutamente prive di quell'untuosità dialettica, così abusata per convincerci della buona sorte che ci attende ad incassare in via defiitiva questa riforma, sulla quale è facile scivolare e  precipitare sotto il piano della consapevolezza, dell'autonomia di pensiero, della capacità critica.  Là sotto, con un bell'anello al naso, il rischio è di non poter  più risalire e riconquistare respiro, visione, parola e azione.
Dice Ovadia: " La retorica di Renzi sui vantaggi della riforma costituzionale è più falsa delle collanine d'oro che ti vendono in certi quartieri di Napoli" o " La governabilità è un valore quando c'è una classe politica dirigente eccezionale" o ancora " Abbiamo bisogno di democrazie forti che garantiscano un'Europa degli uomini e non delle banche". Sentiremo il perchè e il percome, lunedì sera, in sala Dora Bassi, alle 18.
L'iniziativa è del Comitato Gorizia IO VOTO NO, formato da cittadini che aderiscono a titolo personale, da Forum Gorizia, GO Possibile, Rifondazione comunista, SEL - SI e dal blog Piazza Traunik. Il Comitato è uno degli oltre 500 che si sono formati, autofinanziati, in tutto il Paese e che fanno riferimento al Comitato nazionale

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