mercoledì 6 luglio 2016

Acqua pubblica. Presentata in Regione dai Comitati per l'acqua la richiesta referendaria per l'abrogazione della legge regionale FVG sul servizio idrico integrato e la gestione dei rifiuti.



I Comitati per l'acqua pubblica del Friuli Venezia Giulia hanno presentato alla Presidenza del Consiglio regionale la relativa richiesta di indizione del referendum per l’abrogazione della  legge regionale 15 aprile2016, n.5 "Organizzazione delle funzioni relative al sevizio idrico integrato e al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani"?» : oltre 1300 firme, molte di più delle 500 richieste.
Venerdì sera un dibattito a Porpetto: AGHIS.


 di Martina Luciani

“ Questa legge - scrive Franceschino Barazzutti, presidente del Comitato referendario FVG   - Acqua bene comune,  in una nota - opera una forzatura sul territorio regionale pretendendo di "attuare il principio dell'unicità di gestione" (art. 1, comma 3), quando il Friuli (lo scriveva già Nievo!), anche in relazione alla presenza dell'acqua, al suo utilizzo, alla cultura, alla storia è estremamente diversificato.
 La bassa friulana - zona delle risorgive - è ricchissima di acque e l'attingimento avviene dalla falda sotterranea le cosiddette fontane da cui zampilla con pressione in superficie dando vita ad approvigionamenti "individuali" o di condominio, escludendo la rete di distribuzione.
Al contrario il medio Friuli non ha sorgenti né pendenza per cui l'approvigionamento avviene necessariamente dalla sorgente principale di Molin del Bosso (tra Artegna e Buja) mediante pompaggio in nella rete che serve tutti i comuni del medio Friuli costituitisi allora in Consorzio (CAFC) ora spa.
La montagna  invece beneficia di abbondanza di sorgenti, forti dislivelli, tanti piccoli acquedotti a servizio di piccoli paesi.”
A Gorizia, il gruppo H2GO, che già ha pubblicamente preso posizione in merito alla legge regionale contestata,  aderisce alla richiesta di indizione referendaria: i respingimenti da parte del Consiglio regionale sull’ammissibilità dei referendum ( UTI, salute e riforma statuto) non possono paralizzare o scoraggiare le istanze della società civile che pretende di avere voce in capitolo nella gestione del territorio. Ad un certo punto ci si dovrà ben interrogare, di fronte alle richieste referendarie che seppur respinte parlano a voce forte chiara dell’insofferenza diffusa della cittadinanza, e seppur al riparo dentro i Palazzi, se cittadini e politica, vita quotidiana e scelte amministrative percorrano la stessa strada, o almeno strade parallele; e se invece tali strade siano, dal momento dello spoglio delle schede elettorali,  irrimediabilmente divergenti.
Ricordiamo che il dibattito sull’acqua pubblica è molto vivo in tutta la Regione. Venerdì sera a Porpetto, nel centro civico, con inizio alle 20.15, si svolgerà una conferenza dibattito intitolata “AGHIS”, organizzata dal Comitato per la vita del Friuli Rurale, da “ per Terzo e da “ Acqua &Acqua”.  Lo spunto è articolato: lo scandalo dei canoni non dovuti, la cacciata del CAFC dal centro di Porpetto, il tentativo di sopprimere le fontane e la legge regionale che apre le porte alla privatizzazione dell'acqua ed al servizio unico, l’aumentare della  consapevolezza dei propri diritti da parte dei cittadini e la necessità di garantire i beni comuni e la qualità della vita.   Si parlerà pertanto delle risorse idriche della Bassa, del futuro delle fontane e del servizio idrico, dei canoni e degli  impianti di depurazione.

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