giovedì 22 ottobre 2015

Emergenza immigrazione. ONG Humanity First in sopralluogo a Gorizia, nella jungle sull'Isonzo.

Immagine dal sito di Humanity First

Solito e sempre devastante giro nella jungle, incontrando i profughi negli accampamenti sparsi e i resti fradici di tanti bivacchi notturni abbandonati dopo l'ultimo  trasferimento di richiedenti asilo al CARA di Gradisca: un gruppo di rappresentanti della ONG Humanity First Germany è venuto a conoscere l'altro volto di Gorizia.


di Martina Luciani
 

Alcune persone dell'ONG Humanity First, guidati dall'Imam Ataul Wasih Tariq, sono giunte oggi a Gorizia. E si sono incamminati lungo l'itinerario della nostra personale vergogna, fermandosi nei bivacchi abbandonati, parlando con i ragazzi che, anche quando siano accolti per la notte nel dormitorio della Caritas, durante il giorno non hanno altra soluzione che rifugiarsi lungo le sponde del fiume. E se non c'è l'opzione Caritas per la notte, se non si è aperta nessun'altra porta, non resta che arrangiarsi: i più coraggiosi, e determinati a evitare contatti con la città ostile, nella jungle, gli altri nei parchi e nei porticati, con condizioni climatiche sempre più penose. 
Lo scopo della delegazione era ottenere informazioni aggiornate sui flussi dei migranti e rendersi conto di persona  della situazione, delle inconcepibili problematiche quotidiane che rendono degradante la vita dei profughi senza convenzione  e delle  necessità che sussitono in capo al volontariato attivo nell'emergenza immigrazione.
L'Imam Tariq ha espresso la volontà di discutere quanto prima le possibili forme di collaborazione con i soggetti del volontariato goriziano per sostenere l'assistenza che viene prestata alle persone fuori convenzione.
Humanity First è registrata in 43 paesi in 6 continenti , e ha lavorato su progetti di sviluppo umano, di risposta ai disastri ambientali dal 1994, in Turchia, Pakistan , Giappone, Iran, Africa, America Latina. Nei confronti della crisi dei rifugiati l'organizzazione è intervenuta in campi profughi in Giordania e in Turchia e sta ora lavorando su progetti di sostegno dei rifugiati in Austria, Macedonia , Francia, Germania e Nord America, Norvegia, Croazia e ai confini dell'Ungheria e della Serbia.

2 commenti:

  1. Se non ci fossi, bisognerebbe inventarti! Bravaaaa!!!

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  2. che figuraccia per i volontari goriziani, talmente inetti che i profughi hanno dovuto rivolgersi ad una organizzazione umanitaria islamica che sta fuori dall Italia.
    Organizazione che opera completamente svincolata dalla politica dagli amministratori ecc...tanto è vero che sono arrivati senza tante cerimonie, si fossero pure trovati su Saturno, Insomma, questi arrivano e fanno le loro cose senza tante storie, mentre voi state li a piagnucolare contro il sindaco, l'assessore, piuttosto che quello o quell'altro. Ha ha, inetti!

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