In occasione dell'inaugurazione della mostra di pittura in cui gli Amici del Parco Basaglia incontrano gli Artisti della regione, la FUSAM ha organizzato una serata di beneficenza, sabato 19 settembre, con un gustoso ed eclettico programma di cui è possibile, più sotto, scaricare il programma. L'evento rappresenta, comunque, l'occasione per una riflessione più ampia a proposito del connubio tra Natura e mente.
di Lia Gregoretti
Per far fronte alla Natura nella sua imprevedibilità,
magnificenza e pericolosità, per illudersi di avere un qualche tipo di
controllo sulla propria vita, l'uomo si è costruito una piccola bolla in cui
rinchiudersi e sentirsi protetto. Orari fissi, un lavoro stabile, una pensione
integrativa, cercando di eliminare più fattori di rischio possibile. Una vita
sicura e tranquilla, in poltrona davanti alla tv, concedendosi piccoli piaceri
quotidiani per poter dire di aver vissuto.
A certuni però la dimensione di questa bolla inizia a stare
stretta, si sentono soffocare, decidono di uscire e, pur soffrendo, affrontare
le imprevedibilità della vita svelando i tesori che questa nasconde. Sono gli
eroi che abdicano al lavoro da impiegato e vanno a scalare montagne pericolose,
si smarriscono nel trekking nepalese, aprono agriturismi in thailandia.
E poi ci sono le persone a cui la bolla esplode tra le mani,
da sola.
Persone che si trovano a contatto con qualcosa che non cercavano, che non volevano, che precipita loro addosso trovandoli impreparati a qualsiasi tipo di reazione, di protezione. persone che si sono "rotte" cammin facendo. E persone apparentemente serene fino a ieri, diventano pazienti psichiatrici.
Persone che si trovano a contatto con qualcosa che non cercavano, che non volevano, che precipita loro addosso trovandoli impreparati a qualsiasi tipo di reazione, di protezione. persone che si sono "rotte" cammin facendo. E persone apparentemente serene fino a ieri, diventano pazienti psichiatrici.
Si trovano smarrite e terrorizzate, senza rifugio, senza
strumenti per costruirne uno.
Queste sono le persone che la società emargina e ghettizza
perché non soddisfano le esigenze quotidiane del produci-consuma-crepa, non sono
funzionali alla catena di ingranaggio a cui apparteniamo con tanta
soddisfazione e senso di protezione. Perché spaventano, perché sono
imprevedibili e incontrollabili, disobbedienti.
Queste sono le persone di cui dovremmo prenderci cura, ma
non come stiamo facendo ora, guardandoli con pietà e paura, "tenendoli
buoni", ma ammirandoli. Il fatto che a qualcuno si rompa la protezione che
ha nel contatto col mondo, dipende dalla sua sensibilità: la sua bolla era così
sottile, trasparente, leggera, che non ha retto ed è scoppiata. Non come quella
di taluni, di cui commentiamo il pelo sullo stomaco, che hanno una scorza
talmente opaca, dura e resistente che non si piegano di fronte a nessuna
sofferenza.
Chi soffre di un disagio emotivo o psichico, è a diretto contatto
con la vita, senza schermi né protezioni. E dobbiamo solo provare ammirazione e
stima per coloro che, molto, molto più forti di noi, ogni mattina combattono
una guerra contro le tenebre e contro se stessi, contro mostri interiori ed
esteriori. E non mollano mai. Scarica il programma.
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