Applicare la teoria della finestra rotta per sperare in una città più bella
di Marilisa Bombi
Sento e leggo, non senza stupore, che il Sindaco di Roma ha
deciso di sanzionare con 150 euro colui il quale insozza la pubblica via.
Ottima decisione quella di punire colui il quale non ha rispetto della cosa
pubblica, ma del resto che cosa ci si si può aspettare da un popolo che non sa che cosa sia
l’educazione civica tenuto conto che non è materia d’insegnamento? Mi stupisco,
invece, del fatto che il Comune di Roma Capitale abbia ignorato il fatto che
con il “pacchetto sicurezza” di alcuni anni fa (legge 94/2009) era stato
disposto che: “Le sanzioni amministrative previste dai regolamenti ed ordinanze
comunali per chiunque insozzi le pubbliche vie non possono essere inferiori
all’importo di euro 500”.
Ma, Giubileo a parte, l’inciviltà ha lasciato il segno,
indelebile, anche a Gorizia, nella bella, ristrutturata Piazza Vittoria che
proprio in questi giorni sta subendo un nuovo maquillage con la posa in opera
dei tozzetti di porfido, in luogo delle pietre che, evidentemente, non erano
adatte all’uso per il quale erano state poste. Centinaia, forse migliaia di
macchie nere, chewing gum gettati a terra da gente noncurante del fatto che la
città è il luogo dove viviamo e che, di conseguenza, dovremmo custodire e
vegliare nel migliore dei modi possibili. Non servono le leggi che, in questo
caso, lasciano il tempo che trovano se non si fanno rispettare. Del resto, gli
agenti della polizia locale che, per dovere, devono fare rispettare le norme,
vengono insultati (anche via web) se invece di tollerare gli abusi, eseguono il
proprio dovere.
Che mondo è questo dove l’aggressione e l’offesa sono le
reazioni più immediate al fastidio, non esiste più alcuna tolleranza e nessuno,
nemmeno il militare in divisa, si scosta per lasciar passare una signora o
anche solo una persona più anziana?
Salotto in città
Del resto basterebbe così poco per fare in modo che la
situazione complessivamente migliori. Sarebbe sufficiente seguire la teoria
delle finestre rotte. Ovvero quella teoria sociologica secondo cui investendo
le risorse, umane e finanziarie nella cura dell'esistente e nel rispetto della
civile convivenza si ottengono risultati migliori rispetto all'uso di misure
repressive. Ad esempio l'esistenza di una finestra rotta (da cui il nome della
teoria) potrebbe generare fenomeni di emulazione, portando qualcun altro a
rompere un lampione o un idrante, dando così inizio a una spirale di degrado
urbano e sociale
Mentre, sul fronte opposto, un atto di gentilezza è di norma
contagioso. Alcuni mesi fa, su Facebook, un’amica ha avviato una specie di
catena di Sant’Antonio inviando agli amici la foto di un fiore ed invitando
tutti a fare lo stesso. Ciò al fine di inondare la rete di immagini floreali.
Possiamo fare lo stesso per un intero giorno? Essere gentili con tutti per 24
ore e vedere che cosa succede?
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