Mentre a Trieste Cosolini fa en plein inaugurando l'ennesimo impianto, Gorizia è latitante. Ma questo ormai non fa nemmeno più notizia.
di Marilisa Bombi
In provincia di Gorizia, si contano sulle dita di una mano.
Secondo i dati forniti dalla Regione, infatti, solo Cormons, Gradisca,
Villesse, Monfalcone e Staranzano, hanno ad oggi messo a punto la Casa dell’acqua. Nei comuni di Trieste, Udine e Pordenone non solo c’è già un
impianto, ma si è in procinto di realizzarne degli altri. Gorizia, insomma, è
ancora una volta Cenerentola in regione.
L’Italia detiene il primato di acqua minerale in bottiglia:
ogni anno ne consumiamo 194 litri a testa. Ma la confezione (in bottiglie di
plastica) ed il trasporto (principalmente su gomma) dell’acqua minerale ha
enormi ripercussioni sull’ambiente, in termini di emissioni di gas serra e di
rifiuti prodotti. L’acqua del rubinetto, oltre ad essere frequentemente
controllata, è sicura ed economica: un litro costa poco più di 0,001 euro, 500
volte meno di quella minerale. Le installazioni che, negli ultimi anni, si sono
succedute a livello locale e nelle diverse città che hanno sostenuto ed
appoggiato un progetto di tale portata, danno la misura del successo e della
validità dell’iniziativa.
Ma cos'è la "CASA DELL'ACQUA"?
Si tratta di una struttura dove è possibile prelevare acqua
microfiltrata naturale o con l'aggiunta di anidride carbonica. L’acqua
proveniente dall’acquedotto comunale, prima di venire erogata subisce un
accurato processo di trattamento, consistente in una micro filtrazione, nella
rimozione del cloro, nella sterilizzazione e nel raffreddamento della stessa.
Per l’acqua gassata, è anche prevista l’aggiunta di anidride carbonica. I
beccucci di erogazione sono rivestiti in acciaio inox e a ogni erogazione
vengono irrorati di ozono, che notoriamente è un gas molto efficace per la
sterilizzazione. L’erogazione di acqua della casetta rispetta un severo
protocollo di gestione e controllo approvato sempre dall’Azienda Sanitaria. I
vantaggi ambientali sono evidenti:
Acqua a Km 0 - riduzione imballaggi in plastica - risparmio
materie prime (petrolio, energia elettrica, acqua, ecc.) - minore inquinamento
dell’aria - meno tir sulle strade - meno necessità di nuovi inceneritori e
discariche - la Casa dell’Acqua è 100% riciclabile con illuminazione a basso
consumo energetico. Ci sono, poi, i vantaggi economici: riduzione dei costi per
l’acquisto dell’acqua - riduzione della spesa per la gestione dei rifiuti e
conseguente riduzione della tassa rifiuti.
Mi scrivono, via Facebook, che a dicembre dello scorso anno ne è stata installata una a Sant'Anna in via Garzarolli. E quindi dopo il censimento della Regione. Meglio tardi che mai, insomma, anche se stante l'ampiezza del territorio male non sarebbe posizionarne un'altra.
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