A proposito di immigrati, si segnala la relazione di Antonio Saitta, svolta al convegno interdisciplinare di Messina, Aula Magna del Rettorato dell’Università, lo scorso 26 e 27 settembre 2014.
L’ideologia del Costituente, per usare le parole di Carlo Mezzanotte, portò a scrivere una carta costituzionale con aspirazioni universalistiche,
quantomeno nella parte dedicata alla tutela dei diritti: non a caso, infatti,
l’art. 2 della Costituzione attribuisce alla Repubblica il compito di
“riconoscere” e “garantire i diritti dell’“uomo” e non del semplice cittadino,
così creando le prime condizioni per eliminare ogni schermo di alterità tra
cittadini e stranieri. D’altronde, le radici stesse della teoria dei diritti
fondamentali dell’uomo, che riposano sia nel giusnaturalismo teologico che in
quello laico, nell’umanesimo cristiano, in quello socialista e nel razionalismo
illuministico convergevano verso una dimensione universale e certamente non
legata al vincolo di appartenenza giuridica allo Stato, ossia all’ente creato
dall’uomo proprio per la loro tutela.
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