Omissione od omertà?
di Marilisa Bombi
Se un immobile è stato
creato sulla base di finanziamenti regionali strumentali alla realizzazione di
uno specifico progetto non può essere destinato ad altri fini. Tantomeno ad
attività di bar e ristorante. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, Sezione V,
con la sentenza n. 2980 depositata l’11 giugno scorso, nel dichiarare legittima
l’ordinanza del Comune che aveva disposto la cessazione dell’attività. Incredibile, ma vero, la
situazione rappresentata e posta all’attenzione del giudice d’appello
amministrativo, ricalca in toto quella denunciata nelle scorse settimane e relativa all'Oasi del Preval "Max Krammar". Con l’unica
differenza che mentre nel primo caso il comune è stato parte attiva nel reprimere
gli abusi, a Mossa pare che la faccenda non riguardi l’ente locale. E ciò anche
se le attività economiche sono esercitate previa verifica della compatibilità
edilizia ed urbanistica del Comune. Cui prodest questo rumoroso silenzio? Non
certamente ai pazienti in cura al centro di salute mentale, originari
destinatari dell’iniziativa, né a coloro i quali hanno erogato i finanziamenti
con tutt’altre finalità. Chissà se in Regione
qualcuno vorrà vederci chiaro, disilludendo chi, ormai, è convinto che al Nord il
malgoverno sia esattamente uguale a quello del Sud d’Ialia?
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