martedì 7 gennaio 2014

Radiotelevisione italiana, vergognati!


di Martina Luciani





Guardo raramente la televisione. E in più sono poco preparata all'esperienza di sentirmi trattata da deficiente. Così ieri sera poco c’è mancato che facessi volare dalla finestra il maledetto aggeggio.


E' successo che ho intercettato l’autopubblicità RAI, quella che serve a farci pagare la tassa spacciata per canone televisivo,felici, contenti e grati.

Scena familiare, con un sentore deamicisiano stantio ed equivoco: bimbi buoni buoni davanti alla TV ( o atoni? o rincitrulliti dopo le vacanze di Natale trascorse a guardare scemenze,visto che pioveva a dirotto e i nonni non sono ancora riusciti ad andare in pensione?) mamma e papà seri e preoccupati alle prese con il mucchietto delle bollette da pagare ( le tempie imbiancate precocemente ce le hanno risparmiate).
Già, avere famiglia è un brutto affare, di questi tempi.
Mamma vede tra le dita di papà la busta con il logo Rai, gliela sfila con destrezza e con uno sguardo eloquente l’appallottola. Al suo gesto, si accartoccia anche l’apparecchio video.
I bimbi che fanno? Di colpo si trasformano in tre minacciosi super eroi che difendono il loro sacrosanto diritto: la Tv non si tocca! Ovvero: "genitori, a voi i guai e le preoccupazioni, a noi il palinsesto TV, vogliamo restare qua a morire di cartoni animati, non osate portare la TV in discarica e pagare piuttosto la bolletta dell’elettricità o la retta dell’asilo o l’assicurazione dell’auto." Mamma non prende nessuno a sculacciate, sarebbe diseducativo, siamo mica "mamme tigri"... quasi tremante,spiana la busta stropicciata e con evidente sollievo vede i suoi pargoli tornare umani.
Una sceneggiatura stupida, un’immagine dannosa dell’infanzia  piazzata davanti allo schermo, un’idea di genitorialità di livello infimo, un amorale e subliminale ( neanche tanto) messaggio su come assicurare  benessere fisico e spirituale ai propri figli e su come questi possano legittimamente pretendere, pugni stretti e sguardi  truci, ciò che più gli piace da mamma e papà, un volgare utilizzo del richiamo agli enormi guai economici delle famiglie italiane, uno svilimento totale di qualsiasi presupposto di autorevolezza,prudenza,saggezza degli adulti verso i bambini.
Radiotelevisione italiana, vergognati!

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