Il Friuli Venezia Giulia è molto di più!
di Martina Luciani
“Shopping e buon cibo sono un connubio perfetto in Friuli
Venezia Giulia”: ma come è possibile che nella pagina web del Tiare dedicata al
turismo locale sia scritta una cosa tanto riduttiva?
Ancora dalla pagina web: “Se volete vivere appieno le tradizioni del Friuli Venezia Giulia, non potete rinunciare ad una sosta in una Osmiza, dove ci si diverte sia per il vino bevuto, sia per l’allegria dei produttori che spesso si mettono a cantare i tradizionali canti in dialetto triestino.”
Ancora dalla pagina web: “Se volete vivere appieno le tradizioni del Friuli Venezia Giulia, non potete rinunciare ad una sosta in una Osmiza, dove ci si diverte sia per il vino bevuto, sia per l’allegria dei produttori che spesso si mettono a cantare i tradizionali canti in dialetto triestino.”
Di Aquileia: “Completamente rasa al suola da Attila nel 452
e ricostruita intorno all’anno mille, oggi Aquileia è una tranquilla cittadina
della provincia di Udine nella quale si svolgono numerosi eventi tra cui vi
segnaliamo “A tavola con gli antichi romani”, una manifestazione annuale
durante la quale vengono imbandite sontuose cene preparate seguendo le
originali ricette dell’antica Roma.”
Altri argomenti, con i quali si esaurisce la pagina turistica: Grado, la spiaggia, le terme; Miramare e la maledizione del castello (“Forse una maledizione legata alla ieratica Sfinge Egizia che attende, silente sentinella sul molo del porticciolo del Castello, il ritorno di colui che la strappò dalla Terra dei Faraoni per condurla in quel remoto angolo dell’Adriatico?”); Trieste, che “fu il periplum di James Joyce come il Mediterraneo era stato quello di Ulisse; vi navigò per più di dieci anni, conoscendo molte persone che ebbero un ruolo importante nella sua vita.”.
Di Gorizia, sul cui territorio provinciale il Tiare sorge, abbiamo soltanto (e per fortuna) “ Dopo aver visitato la splendida Gorizia” e i “resti” della Prima guerra mondiale, con precisazioni di questo genere e tenore: “Dopo quasi un secolo dal suo inizio, la Prima Guerra Mondiale occupa ancora uno spazio molto importante nella memoria collettiva dei friulani (??? nda). Uno dei motivi è la presenza, sui territori dove è stata combattuta, di innumerevoli tracce e monumenti.”
La speranza vivissima è che l’oltraggio al nostro territorio – ambiente, centri storici, commercio, tessuto culturale – non infierisca anche utilizzando a fini promozionali e in modo così maldestro e di pessima qualità il comparto turistico, il patrimonio d’arte , cultura, storia, bellezze paesaggistiche della nostra Regione. Meglio sarebbe stato se i responsabili della comunicazione del Tiare si fossero rivolti a Turismo FVG, che sta lavorando per una immagine del Friuli Venezia Giulia di ben altra levatura.
Altri argomenti, con i quali si esaurisce la pagina turistica: Grado, la spiaggia, le terme; Miramare e la maledizione del castello (“Forse una maledizione legata alla ieratica Sfinge Egizia che attende, silente sentinella sul molo del porticciolo del Castello, il ritorno di colui che la strappò dalla Terra dei Faraoni per condurla in quel remoto angolo dell’Adriatico?”); Trieste, che “fu il periplum di James Joyce come il Mediterraneo era stato quello di Ulisse; vi navigò per più di dieci anni, conoscendo molte persone che ebbero un ruolo importante nella sua vita.”.
Di Gorizia, sul cui territorio provinciale il Tiare sorge, abbiamo soltanto (e per fortuna) “ Dopo aver visitato la splendida Gorizia” e i “resti” della Prima guerra mondiale, con precisazioni di questo genere e tenore: “Dopo quasi un secolo dal suo inizio, la Prima Guerra Mondiale occupa ancora uno spazio molto importante nella memoria collettiva dei friulani (??? nda). Uno dei motivi è la presenza, sui territori dove è stata combattuta, di innumerevoli tracce e monumenti.”
La speranza vivissima è che l’oltraggio al nostro territorio – ambiente, centri storici, commercio, tessuto culturale – non infierisca anche utilizzando a fini promozionali e in modo così maldestro e di pessima qualità il comparto turistico, il patrimonio d’arte , cultura, storia, bellezze paesaggistiche della nostra Regione. Meglio sarebbe stato se i responsabili della comunicazione del Tiare si fossero rivolti a Turismo FVG, che sta lavorando per una immagine del Friuli Venezia Giulia di ben altra levatura.
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