Forum Gorizia ha chiesto al presidente del GECT GO la modifica statutaria di uno degli obiettivi dell'ente: "sfruttamento" delle risorse energetiche e ambientali locali è un concetto archeologico, responsabile di disastri ammbientali, economici e sociali irreparabili. La Polis transfrontaliera merita aspirazioni e strumenti coerenti con le politiche ambientali ed energetiche europee. E si comincia con le parole, che sono sostanza che determina la forma.
di Martina Luciani
Forum Gorizia ha partecipato all’incontro regionale di
approfondimento del Manifesto per la Società della cura, organizzato da Stop
TTIP di Udine – per proporre una riflessione sul paragrafo 4 del Manifesto
stesso, nel quale si legge: “la sfida,
anche culturale, è progettare il futuro come un sistema di comunità aperte,
cooperanti, includenti e interdipendenti. Questo comporta anche la
ri-territorializzazione delle scelte politiche, con un ruolo essenziale
affidato ai Comuni, alle città e alle comunità territoriali, quali luoghi di
reale democrazia di prossimità i cui abitanti partecipano fattivamente alle
decisioni collettive.
Attraverso forme di riappropriazione popolare delle istituzioni di livello
nazionale ed internazionale si potrà garantire, tutelare ed affermare
l’uguaglianza nei diritti e nelle relazioni fra le diverse aree dei sistemi
paese, dei sistemi regionali e continentali e del sistema mondo.”
A Gorizia, queste prospettive e questi obiettivi hanno ovviamente una dimensione
tranfrontaliera. Certamente non sono mancate negli anni le sperimentazioni e le
iniziative di relazione, condivisione e cooperazione, anche se molto spesso non
sono state metabolizzate come stabili scelte politiche e culturali, ma di volta in volta come utilità reciproche,
scambievole cura di specifici interessi per la distribuzione di vantaggi senza
far torto a nessuno e sostenere rapporti di buon vicinato.
Tuttavia oggi possiamo dire che è maturata la visione che gli interessi non
sono talvolta coincidenti e basta,ma sono comuni – il GECT nasce con questo corredo
genetico – e persino i diritti fondamentali
e la pretesa di giustizia sociale e ambientale sono comuni. E che la democrazia
di confine è oggi transfrontaliera, affiorata dalla percezione che la comunità ha
di se stessa. Ne abbiamo avuto una
dimostrazione eclatante con la forte e affollata reazione di protesta in piazza
Transalpina/Trg Europe quando si è parlato di erigere un muro confinario quale
strumento di contrasto ai flussi migratori; e successivamente abbiamo visto
come è stata vissuta e sofferta la rete che ha diviso in due la stessa piazza
durante la prima emergenza sanitaria, rete che ha distanziato fisicamente ma
non socialmente la polis transfrontaliera.
Al confronto sul Manifesto per la Società della Cura, propedeutico alla manifestazione nazionale che si svolgerà il 21 novembreprossimo, sviluppato tra gli altri dai rappresentanti di Stop TTIP/CETA, Comitato Stop Pesticidi, Extintion Rebellion FVG, Climazione, CEVI, Forum Beni Comuni, Il Forum Gorizia ha illustrato la richiesta di modifica dello Statuto del Gect GO indirizzata in questi giorni al presidente dell’ Assemblea Matej Arčon, in particolare dell’obiettivo che focalizza lo “sfruttamento e gestione delle risorse energetiche e ambientali locali”, testo italiano lievemente diverso in lingua slovena.
In ogni grande o piccola costituzione, dallo statuto di un’associazione a quello di una persona
giuridica europea, come il Gect GO – Gruppo europeo di cooperazione
territoriale, fino agli atti costitutivi di un’ organizzazione sovranazionale e alla
Costituzione di uno Stato, le parole sono struttura, principi che innervano
ogni attività, strumento di interazione con i cittadini e per i cittadini nel
loro rapporto con l’istituzione.
Per questi motivi Forum Gorizia ha chiesto di modificare radicalmente l’obiettivo statutario. In questo obiettivo è contenuta una dichiarazione di scopi soprendentemente
antiquata per una istituzione nata nel 2010, priva di qualsiasi riferimento a
politiche ambientali ed energetiche, alla conversione ecologica dell’economia, ai
principi dello sviluppo sostenibile, alla crisi climatica.
Il termine sfruttamento è parola tossica, che ha avvelenato l’economia, la
società, il lavoro, il pianeta intero. Anche la parola gestione senza un
aggettivo che ne stabilisca le finalità appare superficiale.
Le parole dello Statuto del Gect Go devono esprimere adeguatamente modalità e
finalità dell’azione cooperante su un tema come delle risorse energetiche e
ambientali che è fondamentale per delineare il futuro della Polis
transfrontaliera e garantire i diritti fondamentali e gli interessi collettivi
dei cittadini di Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba, esplicitando la
necessità di una ben diversa considerazione delle risorse/beni comuni del
territorio transfontaliero.
Questa la proposta inviata a Matej Arčon:
• tutela e gestione ecosostenibile delle risorse energetiche e ambientali locali, nella prospettiva di soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le risorse che serviranno alle generazioni future, garantendo loro qualità della vita e qualità ambientali, anche indicando uguali iniziative e buone pratiche da introdurre congiuntamente nelle tre amministrazioni comunali in tema di valorizzazione dei servizi eco sistemici, tutela della biodiversità e salvaguardia ambientale nelle pratiche di progettazione urbanistica, pianificazione territoriale, valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale.L’auspicio del Forum Gorizia è che sulla proposta si apra un dibattito, nelle sedi del GECT che riuniscono i rappresentanti dei tre Comuni, ma anche nei rispettivi consigli comunali e tra i cittadini.
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