Temibili concetti, quelli sciorinati da Riccardi: macchine da guerra, annientare, utilizzare risorse pubbliche destinate alla salute dei cittadini per colpire giornali, giornalisti e social media rei di raccontare e criticare le manchevolezze del servizio e le ombre del meccanismo.
di Marilisa Bombi
“Fintanto che non scrivo di governo, religione, politica, e altre istituzioni, sono libero di stampare qualsiasi cosa”. Non so quanti conoscano, di fatto, Pierre Augustin Caron de Beaumarchais, eclettico francese che, nonostante le sue modeste origini, divenne – come si suol dire – uomo di mondo e portò la sua esperienza sulla scena, in particolare con la commedia d'intrigo; riuscendo a mettere assieme grandezza della trama, satira sociale e rimostranze contro le ingiustizie. Suo, tanto per intenderci, il Barbiere di Siviglia, composto nel 1773 (dal quale successivamente Paisiello e Rossini trassero l'opera lirica ciascuno rispettivamente nel 1782 e nel 1816). Capita a fagiolo, quindi, l’aforisma sulla libertà di stampa nel momento in cui riceviamo la quotidiana mail dall’Ordine dei giornalisti regionale, contenente un comunicato del direttore di FriuliSera che non può essere “girato” secondo la terminologia tecnica e le buone prassi in uso nelle redazioni giornalistiche, tanto è chiaro, trasparente ed incisivo, come di più non potrebbe essere.
“Può un politico ai vertici della Regione invitare alcuni suoi sottoposti di dotarsi al più presto di una “macchina da guerra” per "annientare" tutti gli attacchi mediatici che giungono attraverso i mass-media e i social media”? La risposta è ovvia. La dichiarazione è talmente grossa che abbiamo avuto il sospetto che la segnalazione, giunta in redazione, fosse, se non una fake news, almeno una forzatura. Ed invece è drammaticamente vera, perché la frase del vicepresidente della Regione Fvg, nonché assessore alla salute Riccardo Riccardi, è stata pronunciata e verbalizzata nel corso di un incontro ufficiale con il Nursind di Udine, il sindacato delle professioni infermieristiche.
Presenti anche il commissario straordinario Arcs dott. Francesco Nicola Zavattaro (Commissario straordinario) e il dott. Michele Chittaro (Vicecommissario con poteri e funzioni di direttore sanitario). Presenti Afrim Caselli (Segretario Provinciale Nursind Udine) – Gianluca Altavilla (Segreteria Regionale Nursind) e Samantha Saffer (Dirigente Nursind Sores).
Parlando dei rapporti con la
stampa l'assessore testualmente -fa presente le risposte date in prima persona
agli attacchi mediatici subiti, in difesa del nostro operato, ed in particolare
da una specifica fonte, e chiede risolutamente a Zavattaro e Chittaro di
dotarsi al più presto di una “macchina da guerra” che possa/debba annientare
tutti gli attacchi mediatici che giungano attraverso i mass-media e
social-media-.
Sarebbe interessante capire
cosa intenda Riccardi per "macchina da guerra", gli ricordiamo che
nel recente passato il "marchingegno" non portò bene a chi lo
promosse anche se "gioiosamente". Ma in ogni caso è la parola
"annientare" che preoccupa un poco. Vabbè che nei tempi del linguaggio
governativo dell'odio a violenza verbale
sembra essere sdoganata, ma ci sono dei limiti e l'uso nei confronti di mass
media e lavoratori di questi è decisamente censurabile. Consideriamo poi che in questo caso si
invitano altri ad agire come fossero soldataglia al proprio soldo, quindi un
doppio fallo da rigore, uno per cercare di imporre la censura e l'altro per
utilizzare strutture pubbliche per farlo.
Ci fanno anche notare operatori ed esperti del settore sanitario che
l'Assessore alla Salute ha chiesto all’Azienda Regionale Coordinamento
sanitario di utilizzare risorse pubbliche, quindi soldi dei contribuenti
destinati alla salute, per colpire giornali, giornalisti e social, rei di
informare sulle manchevolezze del sistema sanitario o peggio scomodi
raccontatori di alcune “criticità” e non solo di tipo funzionale. Insomma, si
chiedono in molti: “soldi pubblici per nascondere ciò che non funziona in un
servizio da cui dipende la vita e la salute dei cittadini di questa regione? Ma
in cosa consistono questi cosiddetti attacchi mediatici? Potrebbero intendersi
la contestazione dell’assetto organizzativo che non funziona? O forse la
cronaca dei fatti tragici conseguenti a tale organizzazione?” C’è il fondato
timore che si cerchi di predisporre una sorta di censura di quel che avverrà nel
futuro, purtroppo annunciato fin d’ora, visto che il sistema continuerà a
malfunzionare ancora a lungo.
Ma c'è di più, è evidente
che non sono state digerite alcune pubbliche denunce come quella recente fatta
proprio dalle colonne del nostro giornale (FriuliSera) riferite all'assunzione
di un primario all'ospedale triestino di Cattinara viziata da una strana fuga
di notizie e per di più “preventiva”. Non vorremmo che questo, come altri
episodi di questi mesi relativi a malfunzionamenti e ritardi vari nella sanità,
abbiano innervosito talmente l'assessore da fargli perdere lucidità politica
pensando di trasformare dirigenti e manager in vendicatori, attivando uffici
legali o chissà cos'altro. Ovviamente se l'assessore ritiene che il verbale del
Nursind sia mendace lo faccia sapere, saremmo lieti di mettere a confronto le
varie versioni per amore di verità e di scoprire che lui è paladino della
libertà di stampa.”
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