La questione evidentemente sta a cuore ai soci Coop: il post, precedente a questo, sulla soppressione dei due reparti precedente a questo ha avuto moltissime condivisioni e letture. Ma soprattutto in parallelo è partita una raccolta firme.
di Martina Luciani
I rappresentanti della Circoscrizione soci di Gorizia hanno il loro bel daffare a raccogliere le firme che sostengono il ripristino dei servizi originari nei reparti di macelleria e pescheria. Perchè la risposta è in breve diventata corale, e le firme si aggiungono rapidamente l'una dopo l'altra: in questa città c'è un certo risveglio di partecipazione diretta ( mi riferisco alle due petizioni popolari su industrie insalubri e adozione del Piano di classificazione acustica) che è ben vero si sviluppa su questioni specifiche ma che mi fa sperare in una crescita della consapevolezza su cosa sia essere cittadino.
Ho apprezzato la lettera della Circoscrizione che motiva la raccolta di firme, anzi la condivido in toto, mi pare un civilissimo modo di interferire nelle questioni gestionali di una azienda che però è anche una cooperativa.
"Con la nostra presa di posizione come soci della cooperativa Coop Alleanza 3.0 intendiamo sollecitare la direzione per il ripristino del servizio di servito nel reparto di macelleria e pescheria del nostro punto vendita."
E allora vediamo chi è la direzione: dal 1° ottobre scorso, il nuovo direttore generale è Paolo Alemagna, milanese, classe 1967, carriera professionale ai massimi livelli della grande distribuzione, dal quale ci si attende che i conti in rosso della Coop siano risanati.
Il presidente Turrini commentò la nomina così: “Con l’ingresso del nuovo Direttore generale facciamo un ulteriore passo verso la riforma della governance che distinguerà le funzioni della proprietà, di indirizzo e controllo, da quelle della gestione.".
Ecco dunque le mie personali domanda: i metodi per risanare i conti hanno connotati diversi e specifici all'interno di una cooperativa, oppure no? i soci c'entrano nelle funzioni di indirizzo e controllo, o sono solo un'entità astratta che giustifica il permanere della forma giuridica societaria di una impresa che nella pratica vuole essere e fare solo impresa?
Indirettamente se lo chiede anche la circoscrizione soci: " Sicuramente nell'era dell'automazione e della competizione economica il profitto è diventato, per troppi, l'unico obiettivo da raggiungere."
E precisa: "I risultati positivi degli ultimi anni nel punto vendita di Gorizia, via Lungo Isonzo Argentina, sono dovuti al punto vendita nel suo insieme e non di più ad alcuni reparti rispetto ad altri, per cui la modifica dell'offerta commerciale si rifletterà negativamente sull'intera redditività ed afflusso di consumatori e clienti."
L'offerta commerciale in questo caso è anche poter scegliere e comperare la carne e il pesce nelle quantità desiderate, beneficiando di un rapporto, fatto di parole e di fiducia, con la persona che ci fornirà quanto necessario ( in peso, pezzatura, qualità etc etc) con specifica professionalità ( e, devo dire, anche con un sorriso, cosa che nel biancore di un banco frigo non sono mai riuscita a cogliere), lo chiuderà in un pezzo di carta invece che in una monumentale scatola di plastica ( smaltimento a cura del consumatore).
Oltre ad erigere nuovi banchi frigo colmi di contenitori di plastica, cosa comporta chiudere due reparti nevralgici per la tipologia di clientela dello specifico punto vendita? Ridurre il personale? E quando l'avrai fatto, che cosa potrai fare ancora? Ridurre la qualità. Magari persino chiudere il supermercato di via Lungo Isonzo Argentina, che forse ( mia esclusiva supposizione) è un'ideuzza coerente con l'apertura del nuovo supermercato Coop di via Boccaccio.
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