Consiglio Europeo 28 giugno 2018: l'Unione Europa rischia il naufragio nonostante le“barchette"della solidarietà.
di Stefano Cosolo
Diciamolo subito: l’accordo delle 4 del mattino non blocca dall'oggi al domani gli arrivi di migranti attraverso il Mediterraneo, non cambia le regole del diritto internazionale sull'obbligo dei salvataggi in mare e sui “porti aperti”, non costringe gli altri Paesi Ue a farsi carico di una ridistribuzione dei migranti sbarcati in Italia, non impegna a una riforma del regolamento di Dublino nè al superamento della regola del“Paese di primo approdo”.
Diciamolo subito: l’accordo delle 4 del mattino non blocca dall'oggi al domani gli arrivi di migranti attraverso il Mediterraneo, non cambia le regole del diritto internazionale sull'obbligo dei salvataggi in mare e sui “porti aperti”, non costringe gli altri Paesi Ue a farsi carico di una ridistribuzione dei migranti sbarcati in Italia, non impegna a una riforma del regolamento di Dublino nè al superamento della regola del“Paese di primo approdo”.
C'eravamo lasciati, infatti, ieri con le manifestazioni delle “barchette per un’Europasolidale”, organizzate in tutta Europa, e ci ritroviamo oggi, con i 27 Paesi Ue (il Regno Unito si è già chiamato fuori per ovvie ragioni) che, nel corso della notte, come tantissime altre volte, alla fine hanno messo nero su bianco solo impegni e promesse, nessuna certezza. Basta leggere uno dei passaggi più significativi del documento conclusivo, di seguito pubblicato interamente, per averne contezza, dato l'uso della forma condizionale.
“Nel
territorio dell'UE coloro che vengono salvati, a norma del diritto
internazionale, dovrebbero essere presi in carico sulla base di uno sforzo
condiviso e trasferiti in centri sorvegliati istituiti negli Stati membri,
unicamente su base volontaria; qui un trattamento rapido e sicuro consentirebbe,
con il pieno sostegno dell'UE, di distinguere i migranti irregolari, che
saranno rimpatriati, dalle persone bisognose di protezione internazionale, cui
si applicherebbe il principio di solidarietà.
Tutte le misure nel contesto di questi centri sorvegliati, ricollocazione e
reinsediamento compresi, saranno attuate su base volontaria, lasciando
impregiudicata la riforma di Dublino.”
Quale Europa ha prevalso? Meglio, quale idea di Europa ha
prevalso? Che ruolo verrà attribuito, nei libri di storia del futuro, a questo Consiglio d'Europa?
Una certa linea la si intuisce poco dopo la conclusione del vertice quando le agenzie di stampa riportano le dichiarazioni del premier polacco Mateusz Morawiecki che esprime la soddisfazione dei Paesi Visegrad, ovvero Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, appoggiate dall' Austria e dai Baltici, i quali hanno evitato qualsiasi obbligo di solidarietà europea: potranno, infatti, tendere la mano ai Paesi più esposti ai flussi migratori solo (questa è la formula-trappola) “su base volontaria”. E sulla “volontà” di questi Paesi è lecito non riporre molte speranze.
Una certa linea la si intuisce poco dopo la conclusione del vertice quando le agenzie di stampa riportano le dichiarazioni del premier polacco Mateusz Morawiecki che esprime la soddisfazione dei Paesi Visegrad, ovvero Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, appoggiate dall' Austria e dai Baltici, i quali hanno evitato qualsiasi obbligo di solidarietà europea: potranno, infatti, tendere la mano ai Paesi più esposti ai flussi migratori solo (questa è la formula-trappola) “su base volontaria”. E sulla “volontà” di questi Paesi è lecito non riporre molte speranze.
Unione Europea salva?
Perchè di questo
si tratta, in fondo. Le dichiarazioni
raccolte dalla stampa internazionale, del premier italiano Conte, “L’Italia non è più sola” e di quello francese, Macron, “L’Europa
vivrà ancora per lungo tempo la
sfida della migrazione, dobbiamo far fronte a questa sfida restando fedeli ai
nostri valori” - buone,
forse, per i mercati o per il proprio elettorato - ci fanno intuire ben altra realtà. Il mare siamo noi, l'Unione
Europea, come non accorgersi delle onde alte sempre più rabbiose e dei cieli plumbei, che annunciano forte tempesta: i naviganti sono avvisati.