Dopo lo sgombero dei richiedenti asilo dalla Valletta del Corno, al cancello è stato agganciata una catena e un lucchetto. E così nessuno ci entra più. Una dimenticanza o una scelta? Sarà mica che resta così e alla ripresa delle attività nella palestra le chiavi saranno consegnate a qualcuno?
M.L. Da quando, a fine luglio, è stata effettuata la "sanitizzazione" delle aree che hanno accolto, sotto le stelle, i richiedenti asilo privi di accoglienza a Gorizia, nessuno ha più rimesso piede nel parco della Valletta del Corno.
L'area, di proprietà del Comune, è sempre stata gestita ( in maniera approssimativa) senza orari di apertura e chiusura.
Dopo la "scandalosa" trasformazione in bivacco di fortuna dei profughi, e le veementi proteste degli utilizzatori, indignati e terrorizzati, della palestra, è arrivata l'ordinanza antibivacco e i disgraziati richiedenti asilo hanno cominciato il loro vagabondare per la città, condizione se possibile ancora più sofferta e ignobile della precedente.
Perchè il parco pubblico sia rimasto chiuso, non si riesce a sapere, con i normali strumenti di indagine sul web ( tocca chiedere a un consigliere comunale di fare un'interrogazione?) Il sindaco aveva annunciato la sua volontà di organizzare la chiusura serale dell'area: ma non è mai stata disposta l'apertura diurna.
Il fatto che un bene pubblico non sia utilizzabile non è una bazzecola, tecnicamente è necessario sia stata emanata un'ordinanza del sindaco. Altrimenti è un abuso. Quindi, dove sta questa ordinanza che impedisce a tutti i cittadini, titolari per quota di un diritto di proprietà e di godimento, l'utilizzo della Valletta?
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