Considerazioni sul ruolo della questione #NoBiomasseGO in campagna elettorale: il riciclo è una pratica virtuosa dell'economia circolare, ma con le posizioni politiche non funziona.
Presidio del Comitato davanti al Kulturni Dom in occasione del confronto fra candidati sindaci, in sala però si evita di chiarire il posizionamento e gli schieramenti. Non importa, lo facciamo qua, per chi ancora non avesse colto.
di Martina Luciani
BIOMASSE IN CITTA'. Incluso un impianto per il trattamento dei rifiuti di alluminio del cui posizionamento ancora non si è scoperto ufficialmente se sia conforme alla legge. E un altro reparto per la lavorazione dell'alluminio end of waste.
Le simpatiche attrezzature industriali di proprietà privata, così carine che molti Illuminati se le metterebbero nel giardino di casa, produrranno lievi aromi di gelsomino e viole aleggianti sopra i popolari quartieri di Sant'Andrea, Sant'Anna e Campanuzza, renderanno forti i bronchi di bambini e anziani, e diletteranno le orecchie dei residenti con delicate armonie angeliche, produrranno un aumento del valore immobiliare della zona trasformando l'area abitativa nella zona residenziale più appetibile in città.
BIOMASSE IN CITTA'. Incluso un impianto per il trattamento dei rifiuti di alluminio del cui posizionamento ancora non si è scoperto ufficialmente se sia conforme alla legge. E un altro reparto per la lavorazione dell'alluminio end of waste.
Le simpatiche attrezzature industriali di proprietà privata, così carine che molti Illuminati se le metterebbero nel giardino di casa, produrranno lievi aromi di gelsomino e viole aleggianti sopra i popolari quartieri di Sant'Andrea, Sant'Anna e Campanuzza, renderanno forti i bronchi di bambini e anziani, e diletteranno le orecchie dei residenti con delicate armonie angeliche, produrranno un aumento del valore immobiliare della zona trasformando l'area abitativa nella zona residenziale più appetibile in città.
Ecco la manifestazione della Green Economy, falsificata e corrotta, suadente e venefica sceneggiata per arricchirsi, anche grazie agli incentivi che lo Stato paga con i soldi pubblici: imprenditoria e politica intrecciano "danze" paludati di veli in gradevoli sfumature di verde. Ma son veli molto, molto trasparenti.
Biomasse, un tabù per la politica locale, che ci ha fatto attorno i suoi inchini, oppure non ha inteso valutarne il peso. Una patata bollente che non lasceremo raffreddare, nonostante scotti dai tempi lontani dell'approvazione della variante urbanistica 36. Il Comitato è stato sentito recentemente dal Procuratore della Repubblica, ed ha appena inviato ulteriore segnalazione a Vigili urbani, Procura, Regione - Direzione ambiente e NOE. Quindi anche i cittadini (oltre che l'imprenditore,reduce da bella festa nuziale con tanta bella gente che si preoccupa della salute dei bambini) continuano a lavorare.
Non si capisce perchè il tema non sia stato esplicitamente inserito in una occasione come quella del 15 maggio, il dibattito fra i candidati sindaci ( cfr. Vincenzo Compagnone su Messaggero Veneto del 16 maggio): non è forse europeo l'obiettivo di operare migliorando le condizioni ambientali, non sono forse europee le sanzioni che l'Italia si piglia per i livelli di inquinamento dell'aria?
C'è chi tace - Portelli, Collini, Ziberna, Gaggioli, Bertin, Criscitiello, Cecot, ed è meglio viste le posizioni/omissioni ( non so cosa sia peggio) sostenute nel passato e le responsabilità assunte;
e chi ne parla a sproposito - Maraz - tentando l'approccio laterale ma avendo ormai da illo tempore perso tutte le occasioni buone per schierarsi con i cittadini alla ricerca del bandolo della matassa.
E c'è chi continua a sostenere quanto sempre detto, fin dal principio, cioè fin da quando l'esordiente comitato #NoBiomasseGO si pigliava confezioni extralarge di disprezzo (agitatori, ignoranti), ostilità
(terroristi psicologici) o, al meglio, totale indifferenza ( biomasse, cosa?)
Gli impianti industriali devono stare fuori dalla città, il profitto privato deve avere una utilità sociale e non può comprimere i diritti fondamentali dei cittadini. Questa è politica. Questo è il limite ecologico delle scelte amministrative. Tutto questo è curriculum. Ed è difficile immaginare che nel 2015 fosse una mossa di opportunismo in vista della campagna elettorale del 2017.
Semplicemente il Forum Gorizia e Andrea Picco stanno da questa parte della barricata: una scelta che risale al 2015, certificata. Lo specifico capitolo del programma elettorale, inserito nella sezione Ambiente, non ha dovuto essere discusso e illustrato: semplicemente lo avevamo già pronto.
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