Si chiama Zeuneriana marmorata, è un insetto ricomparso nella nostra Regione, a Monfalcone, nella zona del Lisert, in un'area che diversi anni fa era stata destinata ad enorme “discarica” e, poi, nella cassa di colmata, destinata ad uso industriale. La Regione FVG archivia un progetto industriale in quel territorio per tutelare il grilli protetto: scoppia la polemica. Ma la tutela del grillo introduce ben altri discorsi e responsabilità sulla conservazione della natura e sulla riconversione ecologica dell'economia.
di Stefano Cosolo - GO POSSIBILE
Si chiama Zeuneriana marmorata, un simpatico, evidentemente
non per tutti, esemplare di “grillo” in via di estinzione assunto agli onori
della cronaca perchè ricomparso nella nostra Regione, precisamente nel
monfalconese, nella zona del Lisert, in un'area che diversi anni fa era stata
destinata ad enorme “discarica” e, poi, nella cassa di colmata, destinata ad
uso industriale.
Accade così che la Direzione Centrale Ambiente e Energia della
Regione FVG rigetti l'istanza, da parte di un'impresa, di ampliamento dei
propri stabilimenti, perchè nella zona è ricomparsa questa specie di insetti,
protetta da una direttiva comunitaria (la 92/43/CEE relativa alla conservazione
degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche) e
poi recepita con la normativa nazionale e in particolare quella regionale
(Legge FVG 9/2007 e relativo Regolamento).
Come nel celebre romanzo di Carlo Collodi ci sembra che
questo simpatico insetto, impersonando la coscienza della natura, lanci un
semplice ma preciso ammonimento all' homo sapiens (perchè mai è stato chiamato
così?): la natura, fonte della vita, è sovrana in questo pianeta, l'uomo, che è
parte di essa, può decidere se vivere in armonia con essa o distruggerla, come
di fatto sta facendo.
Nel caso di specie abbiamo, da una parte una zona
industriale in cui insiste, ancora, qualche spazio verde “libero”, in un
territorio, quello della Regione FVG, ormai saturo di capannoni abbandonati e
inutilizzati, di distese di cemento, di autoporti, parcheggi ed edifici vuoti,
ex centri commerciali, vere e proprie cattedrali nel deserto, dall'altra, una
natura, non si sa per quanto ancora, che resiste, pronta a rigenerarsi e a
rifiorire e riprendersi i suoi spazi, nonostante la “violenza” devastante
dell'intervento umano.
La conservazione degli habitat naturali, e degli organismi
viventi che vi fanno parte come la Zeuneriana marmorata, non è un capriccio di
qualche “fanatico ambientalista” ma è una condizione fondamentale per la
sopravvivenza della vita umana, animale e vegetale del Pianeta che ci ospita,
il sistema naturale perfetto che ci ha permesso di vivere sino ad oggi
fornendoci tutte le risorse di cui abbiamo bisogno e che, questa è la vera
sfida, moralmente abbiamo il dovere di trasmettere intatto alle future
generazioni (concetto di “sviluppo sostenibile”).
A smentire la Direzione Regionale dell'Ambiente, a cui va
tutto il riconoscimento per aver onorato la funzione della Pubblica
Amministrazione avendo operato nel rispetto della normativa richiamata, non
sono mancate le prese di posizione della politica e dei rappresentanti delle
associazioni e dei consorzi industriali, evidentemente portatori di un concetto
di “sviluppo” non propriamente orientato a comprendere ed apprezzare il
messaggio del nostro amico “grillo parlante”.
Del resto casi analoghi a questi, eufemisticamente
definibili di “drammatica incomprensione” tra uomo e natura, sono sempre più
frequenti, tra i più recenti quello che si sta consumando nelle isole Eolie
dove è in atto una vera e propria guerra tra i pescatori e i delfini, rei di
mangiare grosse quantità di pesce sottraendolo all'economia locale.
La conclusione è scontata: basta consumo del territorio,
salvaguardiamo invece la vera ricchezza che abbiamo che è l'ecosistema formato
da tutte le aree dove vivono organismi vegetali ed animali di una stessa specie
o di specie diverse, almeno quelle non ancora distrutte dall'uomo o, come nel
nostro caso, riconquistate dalla natura.
Il comitato di Go Possibile sta dalla parte della Zeuneriana
marmorata e dei delfini, pensando che non siano loro il problema, ma
l'irragionevolezza degli esseri umani, incapaci di vivere in armonia con la
natura utilizzando tutte le risorse che essa ci mette a disposizione senza
distruggerla.
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