lunedì 27 febbraio 2017

Da oggi, on-line, le domande di contributo per commercio, turismo e servizi.



La presidente Serracchiani (che da avvocato dovrebbe essere ben avvezza all'uso dei brocardi) avrà pensato che melius abundare quam deficere, ponendo sullo stesso piano le micro e le medie imprese destinatarie dei contributi in conto capitale decisi dalla Regione un anno fa. Ma qualche dubbio su questa scelta, ahimè, si pone. 


di Marilisa Bombi

La microimpresa, (ovvero quella con un numero dei dipendenti inferiore a 10, e con fatturato annuo o con totale attivo dello stato patrimoniale annuo non superiore a 2 milioni di Euro) svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo imprenditoriale e nella creazione di posti si lavoro. E non soltanto, quindi, rende vive le nostre città e soprattutto i centri storici. Eppure, nonostante ciò, la Regione Friuli Venezia Giulia pone, nell’agevolarne l’attività mediante la concessione di contributi,  le microimprese sullo stesso piano non soltanto delle piccole imprese (50 dipendenti e 10 milioni di euro) ma anche delle medie imprese, ovvero quelle con 250 e con fatturato annuo di 50 milioni di Euro o attivo dello stato patrimoniale di 43 milioni di Euro.
Non ci si può esimere da questo dato di fatto nel dare la notizia che, oggi 27 febbraio e precisamente alle 9.15, è scattato il termine che scadrà alle 16.30 di venerdì 31 marzo per la presentazione delle domande di contributo in base alla legge regionale 29/2005, e precisamente in base all’art. 100. Articolo che, pur essendo inserito all’interno della disciplina del commercio, è stato introdotto nell’ordinamento regionale soltanto lo scorso anno, ovvero con la legge n. 4 del 2016 e con la concessione dei contributi, pertanto, a decorrere dal  2017. Insomma, sono queste le politiche economiche di una amministrazione di centro-sinistra. Ne prendiamo atto e sotto, quindi, a chi tocca, ovvero agli interessati.
Queste le info tecniche che devono essere tenute in considerazione da coloro i quali hanno in programma per il 2017 investimenti nei seguenti settori: lavori di ammodernamento, ampliamento, ristrutturazione e straordinaria manutenzione, acquisto di arredi, attrezzature e strumentazioni (anche per pagamenti in moneta elettronica e per il    commercio elettronico), sistemi di videosorveglianza e sicurezza innovativi e per l’accrescimento dell’efficienza energetica; adeguamento di strutture e impianti alle normative in materia di prevenzione incendi e infortuni, igiene e sicurezza sul lavoro, antinquinamento; strumenti, programmi e servizi per il commercio elettronico; ma anche spese per consulenze per l’innovazione, la qualità e le analisi di fattibilità e consulenza economico-finanziaria per la realizzazione di nuove iniziative economiche; partecipazione a mostre, fiere, esposizioni e manifestazioni commerciali. E ancora, sempre con un occhio alla Rete: corsi di formazione del personale destinato alla gestione dei siti di commercio elettronico; acquisto di automezzi e macchine per la movimentazione delle merci; oneri relativi alla pianificazione finanziaria aziendale e accesso ai finanziamenti delle microimprese. E, infine, contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione e per le spese per la successione d’impresa.
Le domande di contributo in conto capitale concesso, secondo la procedura valutativa a graduatoria, a titolo de minimis, nella misura massima del 50% della spesa ammissibile per sostenere gli investimenti (lo dice la Regione nelle sue note informative) previsti dall’art. 100 devono essere presentate al CATT FVG, Centro di Assistenza Tecnica alle Imprese del Terziario S.r.l. che ha sede a Tavagnacco - via Alpe Adria, 16, telefono 0432 538744 - 0432 538738. 

Per saperne di più consulta i sottoindicati documenti:





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