Martedì 13 settembre alle ore 18, nella sede del Forum Gorizia di via Ascoli, il nuovo ciclo di Novecento Inedito introduce la vicenda del ritrovamento della cavità nella zona di Corno di Rosazzo in cui dovevano essere sepolti dagli 800 ai 200 cadaveri, ne smonta la veridicità e ne rivela la sussistenza meramente mediatica. Un'anticipazione del dossier di Claudia Cernigoi.
di Martina Luciani
"Sulla strada che da Cormons porta a Cividale, nel Collio goriziano, si trova la località collinare di Rocca Bernarda, sovrastata dall'antica villa-castello risalente ai tempi del patriarcato aquileiese, trasformata successivamente in residenza fortificata ed ultimata da Bernardo Valvason nel 1567. Divenne nel XIX secolo residenza della famiglia Perusini, che diede impulso alla coltivazione dei vigneti; ultimo membro della famiglia a possedere la villa fu il docente e studioso di tradizioni popolari Gaetano Perusini, morto a Trieste nel 1977 in circostanze oscure:dopo la sua morte la proprietà passò al Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta, cui ancora oggi appartiene. Torneremo più avanti a parlare di Perusini e del mistero della sua morte. Il nome della località di Rocca Bernarda è ritornato sulla stampa a fine inverno 2016, non tanto per i vini, quanto perchè, secondo notizie diffuse dal presidente della Lega Nazionale di Gorizia, sarebbe stata teatro di eccidi e di violenze non solo durante la seconda guerra mondiale, ma anche negli anni successivi......"
Questo è l'incipit del dossier scritto da Claudia Cernigoi, giornalista e storica, sulla base del lavoro svolto dal suo gruppo di ricerca.
Se ne parlerà al primo incontro del ciclo Novecento Inedito, il programma di approfondimento e dibattito culturale del Forum Gorizia. "Sulla strada che da Cormons porta a Cividale, nel Collio goriziano, si trova la località collinare di Rocca Bernarda, sovrastata dall'antica villa-castello risalente ai tempi del patriarcato aquileiese, trasformata successivamente in residenza fortificata ed ultimata da Bernardo Valvason nel 1567. Divenne nel XIX secolo residenza della famiglia Perusini, che diede impulso alla coltivazione dei vigneti; ultimo membro della famiglia a possedere la villa fu il docente e studioso di tradizioni popolari Gaetano Perusini, morto a Trieste nel 1977 in circostanze oscure:dopo la sua morte la proprietà passò al Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta, cui ancora oggi appartiene. Torneremo più avanti a parlare di Perusini e del mistero della sua morte. Il nome della località di Rocca Bernarda è ritornato sulla stampa a fine inverno 2016, non tanto per i vini, quanto perchè, secondo notizie diffuse dal presidente della Lega Nazionale di Gorizia, sarebbe stata teatro di eccidi e di violenze non solo durante la seconda guerra mondiale, ma anche negli anni successivi......"
Questo è l'incipit del dossier scritto da Claudia Cernigoi, giornalista e storica, sulla base del lavoro svolto dal suo gruppo di ricerca.
Attraverso gli interventi della stessa autrice e di Anna Di Gianantonio verrà illustrato il meccanismo dell'artificiosa ricostruzione del ritrovamento della cavità nella zona di Corno di Rosazzo, di cui si è discusso nel mesi scorsi, e nella quale dovevano essere sepolti dagli 800 ai 200 cadaveri. Il quadro del dibattito proposto dal Forum è il ruolo dei mass- media nella descrizione della Resistenza, con lo scopo di riflettere sull'uso pubblico delle numerose pagine di Storia che ancora condizionano in maniera rilevante e spesso fuorviante la definizione dell'identità culturale e politica della città e la stessa progettazione del futuro di Gorizia.
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