mercoledì 22 giugno 2016

Consumo di suolo: due sindaci a confronto



Mentre la campagna isontina si tinge di giallo per le coltivazioni di girasoli, due sindaci si pongono a confronto rispetto alle politiche dell'ambiente  e all'utilizzo del territorio.


di Marilisa Bombi

Non è frequente che questo Blog si occupi di questioni provinciali o meglio che riguardino il territorio della provincia, ma quando si tratta di vicende che interessano complessivamente economia ed ambiente, qualche considerazione necessariamente va fatta. Di punto in punto, in queste ultime settimane sono balzate agli onori della cronaca due notizie che, sotto un certo punto di vista, possono essere considerate contrapposte.
Da un lato, il sindaco di San Canzian d’Isonzo, Silvia Caruso che rivendica la volontà di consentire la realizzazione di un centro commerciale a Pieris che, secondo le indicazioni dei progettisti riguarderà un’area complessiva di 93.000 metri quadri, di cui 16.000 al massimo di superficie coperta, alimentare e per servizi (palestre o altro), per un totale di 175.000 metri cubi. Alle considerazioni critiche di abitanti e di associazioni intervenute alla presentazione del progetto, la rappresentante della Comunità ha sottolineato che «L’amministrazione comunale in carica, che nel suo programma non ha mai nascosto, anzi, di avere questo progetto, ha ricevuto un mandato pieno venendo eletta nel 2012. Non so immaginare una forma più coinvolgente di partecipazione - ha aggiunto - e quindi nel rispetto delle regole della democrazia noi andiamo avanti. Che poi ci sia una fetta della comunità che non condivide il progetto lo comprendo, ma in ogni caso qui si tratta di definire un’opportunità di sviluppo e poi il privato interverrà se e quando avrà modo di farlo». Ogni commento a questa affermazione risulta ovviamente superfluo se non suggerire all’amministrazione comunale di San Canzian di esaminare i dati periodicamente forniti dalla Camera di commercio per acquisire consapevolezza che in questi ultimi 5 anni la situazione economica è probabilmente mutata e che, quindi, una riflessione sulle scelte maturate in campagna elettorale nel 2012 dovrebbe essere fatta anche perché l’ambiente è di tutti e quindi una posizione più pragmatica sarebbe maggiormente costruttiva per il bene della Comunità stessa.
L’altro fatto che il web ha portato agli onori della cronaca è stata la sentenza del Tar del Friuli Venezia Giulia depositata il 13 giugno. Il Tar ha respinto il ricorso della impresa di costruzioni che ha visto modificata la destinazione d’uso di un’area di sua proprietà da parte del Comune in occasione di una variante al piano regolatore comunale, approvata nel 2011 (all'epoca lo stesso sindaco oggi in carica) destinandola a verde privato e non più edificabile C1. Secondo il Tribunale “l’obiettivo di ridurre l’edificazione, in relazione al calo della domanda, in un momento di diffusa denatalità, risulta invero uno scopo comune a numerosi strumenti urbanistici e di per sé non sindacabile.” Una scelta coraggiosa, quella dell’amministrazione comunale di Cormons che denota rispetto per l’ambiente quale risorsa da tutelare, nel senso che l’utilizzo di aree già compromesse deve essere considerato prioritario rispetto all’uso di nuovo territorio.

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