“La lotta alla Mafia deve essere un movimento culturale e morale che coinvolga tutti, specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, della indifferenza, della contiguità, quindi complicità”: queste parole del giudice Borsellino sono riportate nella relazione alla proposta di legge regionale 121, presentata dal Movimento 5 Stelle, "Norme in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata e di stampo mafioso". Questione enorme, che include anche la costituzione dell' Osservatorio regionale antimafia, ma la discussione in Commissione viene calendarizzata all'ora di pranzo. Il comunicato del portavoce del gruppo consiliare M5S Cristian Sergo.
Scrive in una nota Cristian Sergo : “Il territorio della regione Friuli
Venezia Giulia, in virtù della particolare posizione geografica sta diventando
sempre più oggetto di interessi da parte di gruppi familiari residenti sul
territorio e collegati al crimine organizzato: essi cercano di insinuarsi nei
settori economici della regione in maniera occulta enormi quantità di danaro
proveniente da attività illecite. Le infiltrazioni mafiose, quindi, non trovano
forme evidenti e clamorose di manifestazione, se si eccettuano sporadici
episodi estorsivi, ma si traducono nella partecipazione societaria o nel
finanziamento di imprese oltre che nel settore degli appalti pubblici, assai
rilevanti, ove si considerino i grandi progetti realizzati o programmati in
questa regione e relativi al settore della viabilità, della logistica portuale
e dell’edilizia residenziale turistica”.
Crediamo sia la prima volta che l’illustrazione di una
proposta di legge venga calendarizzata durante la Pausa dei lavori del
Consiglio regionale. Siccome - di solito - i consiglieri vengono convocati in
questo breve lasso di tempo destinato al pranzo solo per motivi di urgenza,
crediamo si tratti di un bel gesto da parte dell’Ufficio di Presidenza della V
commissione considerare urgente l’approvazione di questa legge.
Un provvedimento che il MoVimento 5 Stelle ha voluto portare
con forza in Consiglio regionale. La nostra è una delle poche regioni, infatti,
a non esser provvista di una legge dedicata al crimine organizzato.
Eppure come
abbiamo potuto leggere negli ultimi anni dalle parole di illustri magistrati,
forze dell’ordine e politici che si occupano di questa tematica la nostra
Regione non può considerarsi immune da queste problematiche.
La posizione geografica e le caratteristiche socioeconomiche
del nostro territorio rendono il Friuli Venezia Giulia sempre più appetibile
per i sporchi interessi dei lunghi tentacoli della Piovra. Una Piovra
silenziosa, che non vuole dar nell’occhio ma che - come dimostrano indagini,
processi e i recenti sequestri di beni - vede con favore il contesto regionale
per allargare i propri loschi affari.
Ecco perché abbiamo deciso di presentare questa proposta,
che si compone di 15 articoli. Una legge che sarà illustrata in Commissione
domani all'ora di pranzo ai nostri colleghi. Rimaniamo fiduciosi di veder
convocate con altrettanta urgenza le audizioni delle parti sociali direttamente
coinvolte per poter approdare in Aula quanto prima e poter così fare un
ulteriore passo in avanti verso quello che è il nostro vero obiettivo: un
#FvgMafiaFree.
Vediamo l'articolazione essenziale della proposta di legge,
raccomandandone l'intera lettura.
Con l’articolo 1 viene prevista l’estensione dell’impiego di
risorse per la progettazione di interventi di prevenzione ai comportamenti antisociali
e criminosi perpetrati dalla criminalità organizzata.
Con gli articoli 2, 3, 4 e 13 si abrogano le disposizioni
con cui era stato introdotto nel nostro ordinamento l’Osservatorio sulla
sicurezza integrata, le cui istituzione ed operatività sono ad oggi rimaste
lettera morta. Al suo posto viene istituito l’Osservatorio regionale antimafia,
organo di assoluta innovazione nel panorama regionale, con funzioni – fra le
altre – di monitoraggio, studio e ricerca sulla criminalità anche organizzata o
di stampo mafioso. L’articolo 5 individua le azioni orientate verso
l’educazione e la cultura della legalità da promuovere nei confronti di
categorie o gruppi sociali soggetti a rischio di infiltrazione o radicamento di
attività criminose di tipo organizzato e mafioso. Con l’articolo 6 si
riconoscono nello specifico le azioni orientate verso la prevenzione e il
contrasto della corruzione, anche con il coinvolgimento dell’Osservatorio
regionale antimafia nella predisposizione del Piano triennale di prevenzione
della corruzione della Giunta e del Consiglio regionale.
Gli articoli 9 e 10 configurano gli interventi per la
prevenzione ed il contrasto dell’usura e dell’estorsione, così come per il
proficuo riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità
organizzata e mafiosa come previsto dalla normativa nazionale. L’articolo 11
istituisce un codice etico da adottarsi da parte dei Consiglieri regionali
nello svolgimento delle proprie funzioni.
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