Il consigliere provinciale Stefano Cosma ( FLI - UDC) ha scritto all'arcivescovo di Gorizia per informarlo dell' iniziativa della Provincia, presentata alla Prefettura per l'assunzione degli oneri di competenza, nel pomeriggio di oggi. Questa la lettera.
Mi permetto di disturbarLa per metterLa a conoscenza della mia iniziativa odierna, a difesa e a tutela dei profughi sotto il diluvio.
Considerata l'inefficienza della Prefettura e l'inefficacia di ogni azione o sollecito per trovare una sistemazione immediata ai richiedenti asilo, oggi alle 13.30 mi sono recato al Palazzo del Governo per un colloquio con il Prefetto di Gorizia. Mi sono presentato come consigliere provinciale e come unica risposta ho colloquiato al telefono della portineria con il viceprefetto Gulletta che ha cercato di illustrarmi la situazione e le prossime decisioni. Gli ho detto che per parlare al telefono avrei potuto chiamare da casa e che volevo un incontro, altrimenti sarei rimasto lì nell'atrio. Dopo 15 minuti la segretaria particolare è scesa ad informarmi che la dottoressa Isabella Alberti mi riceverà oggi alle 16.30.
Ho il mandato del presidente Gherghetta a mettere a disposizione uno stabile della Provincia, previa richiesta formale del Prefetto ed assunzione degli oneri conseguenti, per il periodo necessario ad un riparo provvisorio. Rimarrò in Prefettura fino a che non sarà trovata una soluzione ai circa 170 profughi, considerato che l'emergenza c'è da un anno!
Sono stato eletto in Provincia da Fli e Udc, perciò cerco di fare umilmente sintesi della solidarietà laica e della carità cristiana per mettere a tacere chi usa situazioni di emergenza per i propri scopi politici, come anche il Santo Padre e la CEI hanno "denunciato".
L’emergenza immigrati andava e va gestita e risolta senza portarla all’attenzione delle cronache, con piagnistei, lamentele e veti, come fa il sindaco di Gorizia... Che dovrebbe conoscere i fondamentali principi che regolano gli enti locali, i diritti e i doveri di un sindaco quale ufficiale di governo e sanitario, nonché le leggi che disciplinano lo status di richiedente asilo e di rifugiato, soprattutto se minore non accompagnato.
Ho apprezzato i Suoi interventi per mettere a disposizione le Parrocchie, il San Giuseppe ed altre strutture. Ma ritengo anche che debbano essere in primis lo Stato e gli Enti Pubblici a risolvere il caso e non demandare alla Chiesa Cattolica un dovere istituzionale!
Ho già informato della mia iniziativa i dirigenti romani dell’Unhcr (Alto commissariato Onu per i rifugiati), alcuni amici parlamentari e la sto portando a conoscenza della giunta regionale e dei vertici della Protezione Civile. Basta con le omertà, le omissioni e le prese in giro!
Rispettosi saluti,
dott. Stefano Cosma
consigliere provinciale di Gorizia
Nessun commento:
Posta un commento
Se inserisci il commento in un vecchio post, invia una mail alla redazione, in modo che se ne possa informare i lettori.