Gorizia accoglie da sempre. Integra. Nomina un sindaco fiorentino e consiglieri comunali che è improbabile conoscano le finezze del nostro dialetto. Io compero pane arabo in una panetteria dove si parla sloveno.
di Martina Luciani
Mia nonna diceva un'unica parolaccia, ma in tedesco. Mio nonno era figlio di un tale soprannominato l'Italiano perchè originario di Mantova. Trovare oggi qualcuno che abbia i nonni goriziani è difficile. Bello, le sovrapposizioni sono salutari. Quantomeno rendono improbabili le conseguenze biologiche delle consanguineità e assicurano la migliore evoluzione culturale.
Quindi, lo spirito vero, il DNA di questa città è espressione della sua miscellanea culturale e genetica, formatasi nel corso dei secoli in un territorio geografico che sempre stato di confine, mai al centro di qualcosa, ma sempre sul limitare. Non siamo un'isola, siamo una stazione di passaggio, da dove credete siano passate le invasioni barbariche lungo le rotte da Oriente? I politici ormai in pensione da tempo utilizzavano il concetto di città ponte. E questo credevamo di poter essere, quando muri e confini sorvegliati tracciavano in tutta Europa confini e barriere politiche e culturali ben visibili, ma noi andavamo e venivamo con la buffa propusniza, un lasciapassare che accomunava le genti del confine e ci rendeva una comunità capace di osmosi alla faccia delle polizie di frontiera.
Adesso vogliamo tutelare, contro l'alterità del mondo in movimento, un'identità ( con annessi bon ton e pruderie) : quale? Quella di un buco di provincia, senza arte nè parte, che ancora nasconde sotto il tappeto memorie non elaborate e segreti non svelati, che dialoga tra persone dai cognomi ricostruiti dal tedesco e dallo sloveno, autocelebra una peculiare civiltà sotto un castello rifatto e tra le saracinesche abbassate dei negozi falliti, si evolve attraverso l'apertura di sede locale di un'organizzazione di violenti e neo fascisti? Possiamo anche provarci, evvai con la muraglietta cinese a presidio del nulla, ma non funzionerà: prego rileggere qualche capitolo di storia, le pressioni dei popoli migranti non si fermano semplicemente perchè qualcuno non le vuole.
Non c'e' fine alle scempiaggini che si riescono a pensare e a scrivere.
RispondiEliminaDal terrificante e inquietante inizio su consanguineità biologica ed evoluzione culturale (ma allora perchè non deportare d' ufficio, periodicament e?Si facciano delle liste di coscrizione, sia tutto virtuosamente regolamentato!armiamoci e partite! A Kabul o Karachi cercano sicuramente volontarie per migliorare il sangue degli afgani e dei pakistani, noi pavide invece restiamo in questo buco di provincia senza arte ne parte nè talebani nè fame ne' bombe e ci prendiamo qualche bel giovine maori o qualche bell Apache o pure uno sceicco di Dubai. I goriziani non piangeranno per la sua dipartita scambiandola volentieri con qualche avvenente e ben più raffinata geisha asiatica).
signora anonima: fino a quando Gorizia sará un posto tranquillo senza guerra nè fame? Il mondo sta cambiando...
RispondiEliminanno si preoccupi , preoccupato anonimo, guardi bene le mappe del mondo, le guerre ci sono dove ci sono risorse e dove ci sono regimi islamici.
RispondiEliminatiri un sospiro di sollievo, Gorizia non ha ne' gli uni ne gli altri.