lunedì 28 settembre 2015

I legumi secondo il Gruppo teatrale per il dialetto



Sabato a Pieris, Amor no xe brodo de fasoi con Gianfranco Saletta, Giorgio Amodeo e Mariella Terragni.


di Marilisa Bombi

Il passaparola oggi viaggia via twitter o facebook. Non mi sottraggo a questo uso e decido, quindi, di informare gli “amici” di facebook, attafverso la creazione di un evento che, sabato prossimo, 3 ottobre, a Pieris, nell’azienda agricola Lorenzon, il Gruppo teatrale per il dialetto, diretto da Gianfranco Saletta, alle 18.30, (ingresso libero) mette in scena lo spettacolo al leggio “Amor non xe brodo de fasoi”. Pronta la risposta di un amico siciliano trapiantato a Tolmezzo: un vecchio adagio in dialetto siciliano recitava “Amuri non è broru di ciciri” che, per chi non è avvezzo a Camilleri, sta per “l’amore non è brodo di ceci”. Insomma, paese che vai, proverbio che trovi. Ma sempre legume è!

L’uso dei legumi come alimento risale ad oltre 20.000 anni fa. Probabilmente perché sono tra i primi cibi che l’uomo ha imparato a raccogliere. Infinite le notizie sulla loro coltivazione, preparazione e consumo nelle culture orientali, nelle tombe faraoniche degli antichi Egizi, nell’Iliade di Omero nell’antica Grecia, presenti nelle ricette del “De Re Coquinaria” di Apicio, considerati in epoca romana dal naturalista Plinio e da Columella. Persino nella Bibbia li troviamo menzionati più volte e sicuramente tutti ricordiamo, nel libro della Genesi che Esaù vendette la primogenitura a Giacobbe per un piatto di lenticchie. Nel Medioevo e nel Rinascimento i legumi erano presenti quasi esclusivamente sulle tavole dei contadini, quasi mai su quelle dei signori, grandi consumatori di carne di ogni specie. Successivamente alla scoperta del Nuovo Mondo, le varietà esotiche dei fagioli importati, rinnovarono l’interesse per i legumi, ma fu con la Rivoluzone Francese che questi cibi tornarono presenti sulle tavole di tutti.  Etimologicamente parlando i legumi appartengono alla famiglia delle leguminose dal latino legere “cogliere” in quanto i frutti si raccolgono manualmente.

La complessa questione del connubio tra legumi e amore ci sarà spiegata sabato pomeriggio da Gianfranco Saletta, Mariella Terragni e da  Giorgio Amodeo su testi tratti da Lino Carpinteri e Mariano Faraguna riadattati per l’occasione da Giorgio Amodeo e con musiche dal vivo eseguite, alla fisarmonica, dal maestro Carlo Moser. Un’ora di puro divertimento per tutti i palati. Vegetariani in primis.

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