martedì 16 giugno 2015

#noBiomasseGo: cittadini terroristi psicologici? E' idea del presidente della provincia Gherghetta.

La risposta di Stefano Cosolo, che con l'associazione Essere Cittadini partecipa del Coordinamento #noBiomasseGo, alle dichiarazioni del presidente della provincia Enrico Gherghetta, rese in consiglio provinciale: " sbalordisce il fatto che chi aveva il dovere di fare una campagna di informazione, e non l’ha fatta, si rivolga a noi cittadini in questi termini."
Alla richiesta diun monitoraggio sulla qualità dell'aria, il presidente ha risposto che l'iniziativa costituirebbe un dispendio di denaro pubblico ed un aggravio dell’iter autorizzatorio

Il comunicato stampa.

Rispondiamo al presidente Gherghetta sulle sue seguenti affermazioni espresse davanti al consiglio provinciale, così come riportate dalla stampa: “Sulla realizzazione delle due centrali a biomasse il coordinamento non ha promosso una campagna di informazione, ma fatto puro terrorismo psicologico”.
Innanzitutto sbalordisce il fatto che chi aveva il dovere di fare una campagna di informazione, e non l’ha fatta, si rivolga a noi cittadini in questi termini. Ricordiamo che non spetta a noi, abitanti di Gorizia e destinatari delle emissioni sonore e in atmosfera dei tre impianti,  fare una campagna di informazione ma   agli enti preposti alla cura della sanità pubblica, Azienda sanitaria e Sindaco,  al rilascio delle autorizzazioni a costruire impianti  che la legge definisce insalubri, cioè la Provincia, e alla Regione, per quanto di competenza relativamente ai piani e ai programmi sulla qualità dell’aria.
In secondo luogo, quello che il presidente chiama “terrorismo psicologico” , per noi è strenua difesa del diritto alla salute e ad una vita dignitosa, considerato che i nostri fini sono la difesa delle nostre famiglie, dei nostri figli, delle case sulle quali abbiamo investito con sacrificio e onestà, della salubrità del territorio, inteso nella più larga accezione del termine, comprensivo dell’aria, dell’acqua e della terra,  al quale siamo legati  da un vincolo indissolubile  essendoci nati o avendo qui vissuto gran parte delle nostre vicende esistenziali.
Il presidente Gherghetta continua a nascondersi dietro i “pareri tecnici”: dobbiamo allora pensare che per lui non esiste la discrezionalità amministrativa e la responsabilità dell’amministratore verso la collettività (ridotta dallo stesso a “corteo di manifestanti”) e i suoi rappresentanti? Ricordiamo che il Consiglio comunale ha espresso in merito, parere urbanistico negativo: è anche questo terrorismo psicologico?
A fronte di questo atteggiamento al limite del disprezzo nei nostri confronti, come cittadini  non ci sentiamo più rappresentati da questa giunta e dalla parte dei consiglieri provinciali che la sostiene per un motivo molto semplice:  noi non siamo numeri, che si possono leggere nella cronaca di una manifestazione o nelle statistiche elettorali, ma persone.
Per quanto riguarda le condizioni della  qualità dell’aria, continuiamo a rimanere stupiti dalla assicurazioni del presidente senza nessun fondamento empirico e scientifico, su quali analisi si poggiano? chi ha effettuato le analisi? quando, dove e con che modalità? Chi è stato informato di tutto questo? Alla nostra richiesta di compiere un'analisi dell'aria, in particolare nelle zone situate nei pressi delle centrali già esistenti, il presidente  ci ha risposto che essa costituirebbe un dispendio di denaro pubblico ed un aggravio dell’iter autorizzatorio: visto che decide il presidente e i suoi assessori  cosa è necessario  per la comunità e come spendere i soldi pubblici,   chiederemo nelle sedi opportune di rendere conto di queste decisioni.






1 commento:

  1. io, da semplice cittadino, ciò che ancora non riesco proprio a comprendere è come mai il Comune di Gorizia sia stato in grado, con una discutibile ordinanza, di zittire una città intera dopo una certa ora, MA non è in grado di emanare una semplice delibera su un tema tanto importante come quello degli impianti a biomasse.
    Vi invito a verificare voi stessi l'operato di molteplici comuni sul territorio nazionale che hanno saputo mettere una pezza al vuoto legislativo nazionale in merito alle distanze minime tra impianti a biomasse e abitazioni civili.
    Fate il piccolo sforzo di un copia/incolla in google di questo:
    filetype:pdf delibera consiglio comunale distanza minima biomasse

    Vi sono comuni che hanno stabilito anche in 1000 metri la distanza minima dai centri abitati...a Gorizia NON SE POL?

    RispondiElimina

Se inserisci il commento in un vecchio post, invia una mail alla redazione, in modo che se ne possa informare i lettori.