mercoledì 22 aprile 2015

Un centinaio di persone e un tappeto di fiammelle per ricordare le vittime della speranza di libertà e dignità. Ma non sono diritti di ogni essere umano?



La manifestazione di ieri sera, 21 aprile 2015, in piazza Vittoria. Organizzata da Forum per Gorizia e tenda per la pace e i diritti. 


di Martina Luciani
foto di Abdul Rahmani



Un centinaio di persone si sono raccolte attorno ad una distesa di lumini accesi, tanti quante le vittime del naufragio nel Canale di Sicilia. Storie e testimonianze dirette, atroci, narrate in poesia e in prosa, presenti anche un gruppo di richiedenti asilo che sono stati autorizzati a partecipare all’iniziativa: che li riguarda, eccome, anche se la loro odissea è avvenuta via terra, attraversando confini che ci sono familiari, con le stesse angosce e le stesse motivazioni, con lo stesso marchio in fronte di ultimi degli ultimi di quanti salgono sui maledetti barconi e affrontano il Mediterraneo.
Fiammelle per portare da piazza Vittoria luce in fondo al mare, nelle prigioni, nei posti di polizia dove ti riempiono di manganellate e ti rubano i soldi,  nei centri lager di accoglienza dove si impazzisce o ci si auto-infliggono orrende lesioni pur di tentare di venirne fuori, nelle notti di marcia dei profughi sfiniti, nella solitudine, nella paura, nello smarrimento della dignità, degli affetti, delle relazioni, nella disperazione, nella separatezza in una dimensione altra rispetto quella dei civilissimi cittadini d’Europa , nel morire cercando speranza, diritti, dignità umana e civile.

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