Pasqua, Pesach, Passaggio, Resurrezione, Rinascita
di Nevio Polli
Siamo nella settimana della Pasqua di resurrezione, che,
come tradizione vuole (o voleva, non so più), viene dedicata alle grandi
pulizie di primavera e a mettere finalmente in ordine la casa, a farla
rinascere (prima che passi il prete a benedirla) e a far rinascere un po’ anche
noi, andando a messa con il vestito nuovo. Si usava così.
La rinascita, un rito molto antico, riconducibile
addirittura a Babilonia, alla dea Isthar, ma che per noi viene ovviamente dalla
trasformazione figurata di quello che invece è il messaggio cristiano più
forte, più importante e più clamoroso: la Resurrezione di Gesù, la sua
Rinascita, essenza stessa, sintesi e fondamento di quella religione (checchè ne
dicano a Strasburgo i nostri politici-pavidopigmei ai quali – purtroppo –
abbiamo dato in mano il futuro della nostra Europa) che ha plasmato e definito
nei due millenni che ci hanno preceduto, tutta la nostra cultura, i nostri
pensieri, i nostri comportamenti. Rinascita dunque, evento inaudito,
inverosimile, miracoloso. Pasqua è, nella tradizione ebraica che ha preceduto
l’avvento di Cristo, Pesach, passaggio, quindi rito che definisce un prima e un
dopo, un cambiamento, un ponte tra due segmenti della nostra vita. Pesach è
l’angelo sterminatore che passa e va, è il passaggio salvifico attraverso il
Mar Rosso, è il passaggio di purificazione attraverso il deserto del Sinai,
Pesach è finalmente il raggiungimento della meta, della Terra Promessa, del
luogo dove rinascere e ricominciare. Pasqua di Resurrezione, a ricordo di un
evento clamoroso, inverosimile, miracoloso, il passaggio da morte a vita di un
uomo che è dio. In realtà è avvenimento quotidiano, comune. Tutti, chi prima,
chi dopo, chi spesso, chi forse una sola volta, passiamo attraverso una
rinascita. Non sempre le nostre strade sono dritte e i cieli sopra di noi non
sempre sono sereni, anzi, spesso le cupe ombre della vita calano su di noi. Ma
il messaggio che ci arriva dalla Pasqua cristiana - sia che siamo dalla parte
della Fede sia da quella della Ragione - è potente e universale: ci vuole
pazienza, forza, sacrificio, sopportazione poi finalmente si trova un ponte e
si passa dall’altre parte: scompaiono le salite tortuose, si diradano le nuvole
scure e si ritrovano le strade dritte e i cieli sereni. Tutto cambia e si
trasforma. Una resurrezione. Una nuova nascita: in terra ancora tra di noi, in
paradiso tra gli angeli, o nuovamente atomi tra le stelle. Una buona Pasqua a
tutti.
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