Domani, 6 agosto, alle 11.30, nella chiesa di Maria SS.Regina via Montesanto, il funerale di Ennio Turus.
di Martina Luciani
E' scomparso Eugenio Turus, per tutti Enio, anima bella e uomo coraggioso. Dovremo abituarci a fare a meno della sua telefonata immancabile per gli auguri di buon compleanno, delle caramelle sempre in tasca per i bambini, del suo faccione sorridente, del suo approccio pacato ma rigoroso a qualsiasi problema e del suo parlare affabile e gentile. Io me lo rivedo con la pipa sempre in bocca, ma era tanto tempo fa. Fondatore del Gruppo speleo Bertarelli, è stato colui che ha permesso a molti di scoprire la passione per l'esplorazione del mondo di sotto, ma che ha anche insegnato a tantissimi l'entusiasmo dello stare assieme, il modo dello stare assieme. E' stato una guida e insieme un amico, sempre, per tutti. Una delle sue più forti convinzioni era l'importanza del convergere in un gruppo e partecipare: ognuno dà forza al gruppo, diceva Ennio, e il gruppo sostiene e rafforza ogni suo componente. In questo senso gli veniva spontaneo essere un autentico catalizzatore: accogliere e riunire le persone, alimentare i progetti e i sogni, smussare le asprezze, indirizzare in senso positivo le energie di tutti valorizzando il contributo e la personalità del singolo, fosse anche il più inesperto e il più giovane. Era un portatore di pace, così come, per molti anni, è stato il portatore d'acqua e materiali a Casa Cadorna, sopra il lago di Doberdò. Quella Casa che si incaricava di tener aperta la domenica, perché fosse il rifugio dove si arriva e si trova la stufa accesa, e ci si parla e ci si ascolta, raccontando per quale sentiero della vita si è arrivati fin lì...
Un abbraccio pieno di dolore a Nada, Walter, Mario, Enrica e Sandro.
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