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Precisazioni e consigli
fitosanitari per affrontare l'attacco del parassita e contenere i disastri nei nostri giardini.
di Giancarlo Stasi
Il Piccolo di oggi, 29 agosto, segnala che nella
nostra provincia si verificano infestazioni molto consistenti su piante di bosso
della piralide del bosso (Cydalima
perspectalis (Walker, 1859) e che “Non si avevano ancora notizie certe sul
suo passaggio in Friuli Venezia Giulia …”. In realtà le
infestazioni, per quanto riguarda il nostro territorio, quest’anno sono già
state riscontrate a San Canzian d’Isonzo, Cormons, Gorizia e San Floriano del Collio. Il lepidottero,
i cui adulti sono delle gradevoli farfalle con le ali bianche e una fascia marrone
sui bordi (sono stati osservati anche
individui completamente marroni) è stato rinvenuto in Regione nel 2012.
Considerata la sua biologia e la conseguente velocità di colonizzazione di nuovi areali (dati EPPO: Germania e Svizzera 2007, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito 2008, Austria 2009, Italia e Belgio 2010, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia e Turchia 2011) pare piuttosto inverosimile, come scrive il quotidiano, che le larve “… possono restare “latenti” fino a cinque anni prima di svilupparsi …”. E comunque sono le pupe, e non le larve che hanno la capacità di “ attendere” il momento più opportuno per trasformarsi in insetti adulti. Nel caso della processionaria del pino, ad esempio, le pupe imbozzolate nel terreno resistono in una lunga diapausa che può durare fino ad otto anni.
Certo è che dovremo convivere con la piralide del bosso, importante parassita di origine asiatica, ed imparare a controllare le dannose infestazioni in attesa e nella speranza che altri insetti, da noi considerati utili, si adattino alla sua presenza utilizzandolo come proprio nutrimento.
Al momento le possibilità di controllo del parassita, nell’ottica del minimo impatto ambientale e del rispetto della Direttiva sull’uso sostenibile dei fitofarmaci, è rappresentato da interventi sulla chioma delle piante infestate con il Bacillus thuringiensis, quando le larve sono piccole, e con Piretro naturale quando queste sono più sviluppate.
Entrambi i prodotti, di origine biologica e autorizzati per interventi fitosanitari in agricoltura biologica e su verde urbano, hanno un limitato periodo di efficacia e pertanto sarà necessario ripetere l’intervento dopo circa una settimana. Nel preparare la soluzione con il prodotto fitosanitario scelto, sarà opportuno acidificare la soluzione aggiungendo un cucchiaio di aceto per litro di acqua.
Non prendete decisioni drastiche di fronte alle piante defogliate: nonostante il forte danno, che riguarda non solo le foglie ma anche la corteccia dei rami, il bosso resisterà e germoglierà nuovamente. Bisognerà potarlo in maniera adeguata e far sì che l’attacco non si ripeta. Una seconda volta potrebbe essere fatale!
Considerata la sua biologia e la conseguente velocità di colonizzazione di nuovi areali (dati EPPO: Germania e Svizzera 2007, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito 2008, Austria 2009, Italia e Belgio 2010, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia e Turchia 2011) pare piuttosto inverosimile, come scrive il quotidiano, che le larve “… possono restare “latenti” fino a cinque anni prima di svilupparsi …”. E comunque sono le pupe, e non le larve che hanno la capacità di “ attendere” il momento più opportuno per trasformarsi in insetti adulti. Nel caso della processionaria del pino, ad esempio, le pupe imbozzolate nel terreno resistono in una lunga diapausa che può durare fino ad otto anni.
Certo è che dovremo convivere con la piralide del bosso, importante parassita di origine asiatica, ed imparare a controllare le dannose infestazioni in attesa e nella speranza che altri insetti, da noi considerati utili, si adattino alla sua presenza utilizzandolo come proprio nutrimento.
Al momento le possibilità di controllo del parassita, nell’ottica del minimo impatto ambientale e del rispetto della Direttiva sull’uso sostenibile dei fitofarmaci, è rappresentato da interventi sulla chioma delle piante infestate con il Bacillus thuringiensis, quando le larve sono piccole, e con Piretro naturale quando queste sono più sviluppate.
Entrambi i prodotti, di origine biologica e autorizzati per interventi fitosanitari in agricoltura biologica e su verde urbano, hanno un limitato periodo di efficacia e pertanto sarà necessario ripetere l’intervento dopo circa una settimana. Nel preparare la soluzione con il prodotto fitosanitario scelto, sarà opportuno acidificare la soluzione aggiungendo un cucchiaio di aceto per litro di acqua.
Non prendete decisioni drastiche di fronte alle piante defogliate: nonostante il forte danno, che riguarda non solo le foglie ma anche la corteccia dei rami, il bosso resisterà e germoglierà nuovamente. Bisognerà potarlo in maniera adeguata e far sì che l’attacco non si ripeta. Una seconda volta potrebbe essere fatale!
Buongiorno Giancarlo, queste larve assassine stiamo divorando il mio piccolo paradiso di bossi.
RispondiEliminaHo seguito le indicazioni della ASL locale, ma con scarsi risultati. Un mio amico mi ha suggerito questo prodotto, perchè voglio seguire anche contro questi parassiti una strategia green, un prodotto: Trappola contro piralide del bosso.
A me pare funzionare bene e nel rispetto dell'ambiente, aspetto da non sottovalutare.