L'Europa chiede a cittadini informazioni e opinioni sulla qualità e sulla gestione dell'acqua potabile: rispondiamo al questionario on line.
Legambiente e Altreconomia: troppe bottiglie d'acqua minerale e concessioni a canoni stracciati.
Legambiente e Altreconomia hanno recentemente calcolato che l'acqua in
bottiglia viene mediamente venduta a un prezzo di 0,26 euro al litro, mentre alle Regioni le aziende
imbottigliatrici pagano in media 1 euro
ogni 1.000 litri, ovvero un millesimo di euro per litro imbottigliato, con ampi margini di
guadagno. Anche considerando che il profitto delle aziende si fonda su un bene pubblico, i canoni di concessione delle acque minerali sono ancora troppo bassi,
ne beviamo sempre di più, ma aumenta anche l'impatto ambientale. Questi sono alcuni
dei dati ottenuti dalla ricerca “Regioni imbottigliate” effettuata da Legambiente e Altreconomia.
I consumi nel 2012 sono aumentati rispetto all'anno precedente toccando 192
litri d'acqua minerale per abitante, pari a oltre “una bottiglietta da mezzo
litro al giorno a testa” che “nell'80% dei casi è di plastica”.
Ovvia la conclusione che sarebbe necessario far pagare di più alle aziende
produttrici, non fosse altro per l’impatto ambientale provocato. Legambiente e
Altreconomia sostengono che attraverso la revisione dei canoni si potrebbero
ottenere 250 milioni di euro per le politiche di tutela e gestione della
risorsa idrica.
I dati dell’utilizzo delle acque trasformati in plastica fanno paura: si parla
di oltre 6 miliardi di bottiglie di plastica da 1,5 litri, “per un totale di
piu' di 450 mila tonnellate di petrolio e l'emissione di oltre 1,2 milioni di
tonnellate di CO2”.
Il Friuli Venezia Giulia è tra le regioni promosse con riserva, quelle cioè che
applicano un doppio canone, ettari e volumi,
con importi uguali o superiori ad 1€/m3.
Inoltre la Commissione europea ha messo on line il questionario per la
consultazione pubblica sulla qualità dell'acqua potabile. I risultati della consultazione, operativa
fino al prossimo 23 settembre, saranno utilizzati per decidere se e quando
rivedere la direttiva 98/83/CE. La "direttiva
sull’acqua potabile" mira a proteggere la salute umana dagli effetti nocivi
derivanti da qualsiasi forma di contaminazione e garantisce che l’acqua di
rubinetto destinata al consumo sia salubre e pulita.
Interessante nel questionario l'approccio alla percezione dei fattori
inquinanti e ai relativi monitoraggi, alla qualità e quantità di informazioni
dovute ai cittadini e alla tipologia di interventi attesi in caso di pericolo
per la salute umana.
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