Un'attrice in mostra
di Stefano Ornella
L'esposizione d'arte
contemporanea "Nora Gregor. La figurazione dell'oblio", allestita ai
Musei Provinciali, Palazzo Attems-Petzenstein di Gorizia dal 21 dicembre 2013
a domenica prossima, 9 febbraio, ha lo scopo di rendere omaggio ad un'attrice del teatro e
del cinema del primo Novecento, Nora Gregor, goriziana di nascita, ma che dalla
storia di Gorizia è stata rimossa e dimenticata.
Nora nacque a Gorizia nel
1901 da una famiglia tedesca che fu costretta a lasciare la città allo scoppio
della prima guerra mondiale per trasferirsi a Graz, in Austria.
Fin da giovanissima, Nora dimostrò attitudine per il teatro, studiò recitazione e intraprese una carriera che via via divenne sempre più luminosa, portandola a calcare le scene dei maggiori teatri austriaci, fino ad approdare al Burgtheater di Vienna, dove era una delle più acclamate attrici. Ebbe dei ruoli importanti anche nel cinema, in Europa e a Hollywood trovandosi a recitare nel periodo di passaggio dal muto al sonoro. Nel 1939 fu protagonista di "La Règle du jeu" di Jean Renoir, considerato dagli storici del cinema uno dei capolavori della cinematografia mondiale.
Fin da giovanissima, Nora dimostrò attitudine per il teatro, studiò recitazione e intraprese una carriera che via via divenne sempre più luminosa, portandola a calcare le scene dei maggiori teatri austriaci, fino ad approdare al Burgtheater di Vienna, dove era una delle più acclamate attrici. Ebbe dei ruoli importanti anche nel cinema, in Europa e a Hollywood trovandosi a recitare nel periodo di passaggio dal muto al sonoro. Nel 1939 fu protagonista di "La Règle du jeu" di Jean Renoir, considerato dagli storici del cinema uno dei capolavori della cinematografia mondiale.
Nel 1937 sposò in Austria
il principe Ernst Rüdiger Starhemberg, vicecancelliere e contrario
all'annessione dell'Austria alla Germania nazista, che negli anni del secondo
conflitto mondiale, dovette lasciare prima il suo paese poi l'Europa perché
perseguitato. Nora lo seguì nell'esilio, prima in Francia, poi in Sudamerica,
dove nel 1949 morì in povertà e solitudine, con il costante rimpianto di non
essere mai potuta tornare nella sua amata Austria e sul palcoscenico.
Si potrebbe pensare che
fare una mostra su un personaggio come Nora Gregor sia semplice, magari
solamente evocando il suo percorso artistico, il teatro e il cinema.
Ma quando si affronta
l'argomento un po' più da vicino, si scopre che la vita e il tempo di Nora sono
fatti di trasformazioni politiche e sociali, di fughe e confini, di lingue e
mentalità diverse. Si scopre che questa attrice è un insieme complesso di
esperienze, una personalità che vive profondamente molteplici realtà: la vita
quotidiana, vissuta con grande intensità, come lei stessa scrive nelle sue
lettere, e il mondo del teatro e del cinema in cui si è costretti a seguire una
regia.
Igor Devetak, giornalista
goriziano con una grande passione per il cinema e per l'arte, nel 2005 ha
curato il libro "Nora Gregor. L'imperfezione della bellezza" raccogliendo
documenti e notizie in giro per il mondo su questa figura emblematica e
affascinante. Un grande lavoro di raccolta e collezione: i documenti, le foto,
i manifesti, le lettere delineano la sua storia. Una figura dai pochi esili
segni viene ricostruita e fatta riemergere da un oscuro lago esistenziale.
Queste sono le premesse
della mostra al Palazzo Attems organizzata dall'associazione culturale Prologo.
Dopo circa 15 anni dalla "riscoperta" a Gorizia di Nora Gregor, anche
l'arte contemporanea le rende omaggio.
Stefano Ornella, che in collaborazione con Silvia Klainsceck, ha scritto questa nota, pur vivendo in provincia di Udine, è da tempo attivo nel Goriziano e, oltre a partecipare alle mostre organizzate da Prologo è apprezzato decoratore di interni sia per privati che per aziende.
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