domenica 16 febbraio 2014

Fallimento Fondazione Musicale: si profila un ricorso in appello contro la sentenza.


Una vicenda su cui non si riesce ad avere chiarezza, risposte, dettagli: perché?

di Martina Luciani


Un gruppo di insegnanti e di genitori di allievi dell’Istituto di Musica "Città di Gorizia", insieme ad alcuni consiglieri comunali, ha deciso di presentare ricorso  contro la sentenza  con cui è stato suggellato il fallimento della storica Fondazione cittadina.
Qualche indizio sui contenuti del ricorso possiamo desumerlo da una nota di Giuseppe Cingolani: “Nella sentenza si legge che il giudice ha sancito il fallimento perché dice di aver preso atto, in base alla stessa richiesta di fallimento presentata dal CdA dell'Istituto, che la Fondazione musicale sarebbe un'impresa economica, dunque a carattere in prevalenza commerciale. Ma la Fondazione è un ente pubblico istituito con decreto del Presidente della Repubblica, che si sostiene per i due terzi grazie a contributi degli enti pubblici, ottenuti proprio dichiarando di non essere un'impresa di natura commerciale.”
A parte l’analisi dei presupposti e delle norme che regolano il fallimento delle fondazioni, c’è da rabbrividire perché, lateralmente al presupposto che l’attività  avesse fini lucrativi,  si potrebbe anche immaginare di dover discutere, in sede di giustizia contabile,  tutti i cospicui contributi  pubblici che negli anni hanno tenuto in piedi La Fondazione musicale.
Non solo questo passaggio dell’oscura vicenda invoca chiarezza.
Ad esempio, il controllo del debito vertiginosamente accumulato,l’adeguatezza  e competenza del CdA ( 4 membri su 5 nominati dal Comune) dimissionario lo scorso settembre, le responsabilità degli amministratori rispetto  il buco di bilancio di 620 mila euro, le strategie per fornire gli strumenti musicali agli insegnanti che hanno deciso di continuare ad insegnare gratuitamente nei locali della Palazzina De Grazia , dissequestrati grazie all’intervento del sindaco … ma solo una parte dei locali sono disponibili, perché nell’altra parte stanno chiusi tutti gli strumenti sequestrati….
Questa storia però dobbiamo raccontarla tutta. Ecco l’idea di partenza, non sappiamo onestamente chi l'abbia avuta: tutti gli strumenti musicali della Fondazione, sotto chiave per ora, andranno all’asta.  Il Comune potrebbe fare un’offertaccia, del genere 200 mila euro, piglierebbe tutto, consentirebbe  il ripianamento di una significativa parte del debito, e consegnerebbe poi tutta la riacquistata dotazione a chi ( un nuovo ente, una cooperativa?) continuasse l’attività di insegnamento.
Premesso che per il momento se qualche melodia risuona sotto gli antichi soffitti è grazie a strumenti di proprietà degli stessi insegnanti e degli allievi, lo Statuto pare preveda che qualora la Fondazione cessi la sua esistenza ( ed è questo, per ora, il caso) gli strumenti  acquistati ab origine dal Comune e messi a disposizione dell’ente ritornino nelle mani dello stesso Comune.  E allora l’asta come si fa?
Giuseppe Cingolani parla di enormi dubbi e di inquietanti risvolti e precisa che “nella commissione consiliare che venerdì scorso si è svolta sull'argomento molte domande sono state aggirate dal sindaco Romoli e restano senza risposta.”
Bisognerà andarsele a cercare: forza con le richieste di accesso agli atti e buon lavoro!

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