Gli imbarazzi della
presidente Debora Serracchiani aumentano
in maniera esponenziale, nonostante il suo appeal mediatico mostri ancora una
buona tenuta.Sulla questione spinosissima delle coltivazioni OGM, l'ultimo
capitolo della saga regionale si svolge in Parlamento: il regolamento di
coesistenza tra agricoltura OGM e coltivazioni tradizionali e biologiche, in
fase di gestazione negli uffici
regionali mainviso agli agricoltori contrari ai semi biotech, agli
ambientalisti, politici e non, e a larghissima parte dell'opinione pubblica, è
stato oggetto di critiche esplicite alla camera dei deputati.
Si stava discutendo,
mercoledì , del problema delle etichettature degli alimenti, argomento che
discende dall'esigenza di garantire a livello comunitario l'agrolimentare italiano ma che riguarda
direttamente la tutela della biodiversità dalle mire dell'ingegneria genetica.
L'on. Franco Bordo (SEL)
ha espresso l’allarme, ripreso in aula a più voci, che dalle semine di OGM in
Friuli e da un eventuale regolamento di
coesistenza riverbera su tutto il comparto agro alimentare nazionale. Ha
dichiarato che si tratta di iniziative
foriere di un processo di contaminazione biotech che si estenderà in tutta
Italia: vuole il Friuli prendersi questa responsabilità? E arriva la
bacchettata alla nostra presidente: il
PD ha condiviso in sede parlamentare la mozione unanime contro
gli OGM, la presidente Serracchiani ( che del PD è esponente di punta) faccia
sforzo di coerenza con la posizione del suo stesso partito. Il Parlamento non
può tollerare che una Regione permetta la coltivazione di OGM. Audizione in vista, cara presidente! Ma si
consoli, l'on. Bordo ha richiamato all'ordine anche il ministro De Girolamo,
sistematicamente assente dal dibattito parlamentare. Sarà nel Sannio, ha
pacatamente concluso Franco Bordo, a comandare e a raccomandare.
La De Girolamo è al bar, quello dell'ospedale, con lo zio...
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