Speculazione immobiliare oppure occasione di sviluppo?
di Marilisa Bombi
Non me ne importa niente
se Tiare center è stato costretto a rinviare l’apertura. Perchè se i ritardi
sono collegati ad un ritardo nell’esecuzione dei lavori va tenuto conto che chi
vuole realizzare una speculazione immobiliare in zona agricola ed in prossimità
all’argine di un fiume se ne deve assumere le relative responsabilità ed i
connessi oneri correttamente imposti. Se, invece, i motivi sono altri, la
mancata informazione di quali essi siano la dice lunga sul rispetto che la
proprietà ha nei confronti dei consumatori, tenuto conto che per le grandi
strutture di vendita che si andranno ad insediare, i negozi originari sono
stati chiusi già da giorni. Insomma, non nascondiamoci che Tiare shopping è la
materializzazione del connubio affari-politica voluto dalla Regione FVG nel
1990 che, in barba alle scelte urbanistiche del comune, consentiva ad un
privato di ottenere la variante della zona prevista dal piano regolatore in zona
HC destinata a centri commerciali ed ipermercati. (l.r. 41/90 art.7). Ed i
risultati sono evidenti. Come emerge dai dati messi a disposizione del
Ministero dello sviluppo economico la superficie complessiva delle grandi
strutture di vendita nella nostra regione è pari a quella della Toscana. Ogni
commento sarebbe quindi superfluo se proprio in questi giorni non fosse stata
diffusa la notizia che la Regione Lombardia ha imposto lo stop a nuovi
insediamenti commerciali nelle aree agricole ed il via libera al riuso di aree
dismesse e contemporaneamente una concreta tutela dei negozi di vicinato nei
centri storici che svolgono una funzione sociale. Questo provvedimento peraltro
fa seguito ad un altro di notevole impatto sociale di sole poche settimane che
introduce vincoli alla proliferazione delle slot machine. Alla Presidente
Serracchiani nei mesi scorsi avevo indicato la necessità di intervenire sul
fronte dell’azzardo, lecito per legge, suggerendo anche il buon testo che una
regione aveva già licenziato. Con una cortese risposta mi aveva segnalato di
aver interessato della questione il collega di Giunta. Ma per ora tutto tace su
ogni fronte. Appartengo alla categoria di coloro i quali sostengono che più
leggi ci sono meno un uomo è libero. Ma l’esecutivo di un ente la cui funzione
dovrebbe essere esclusivamente quella legislativa che si è limitato in un anno
e mezzo di legislatura a proporre otto disegni di legge avrebbe forse potuto
produrre qualcosa di più. Insomma, Maroni docet?
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