lunedì 25 novembre 2013

Politica ed interessi economici

Speculazione immobiliare oppure occasione di sviluppo?

di Marilisa Bombi

Non me ne importa niente se Tiare center è stato costretto a rinviare l’apertura. Perchè se i ritardi sono collegati ad un ritardo nell’esecuzione dei lavori va tenuto conto che chi vuole realizzare una speculazione immobiliare in zona agricola ed in prossimità all’argine di un fiume se ne deve assumere le relative responsabilità ed i connessi oneri correttamente imposti. Se, invece, i motivi sono altri, la mancata informazione di quali essi siano la dice lunga sul rispetto che la proprietà ha nei confronti dei consumatori, tenuto conto che per le grandi strutture di vendita che si andranno ad insediare, i negozi originari sono stati chiusi già da giorni. Insomma, non nascondiamoci che Tiare shopping è la materializzazione del connubio affari-politica voluto dalla Regione FVG nel 1990 che, in barba alle scelte urbanistiche del comune, consentiva ad un privato di ottenere la variante della zona prevista dal piano regolatore in zona HC destinata a centri commerciali ed ipermercati. (l.r. 41/90 art.7). Ed i risultati sono evidenti. Come emerge dai dati messi a disposizione del Ministero dello sviluppo economico la superficie complessiva delle grandi strutture di vendita nella nostra regione è pari a quella della Toscana. Ogni commento sarebbe quindi superfluo se proprio in questi giorni non fosse stata diffusa la notizia che la Regione Lombardia ha imposto lo stop a nuovi insediamenti commerciali nelle aree agricole ed il via libera al riuso di aree dismesse e contemporaneamente una concreta tutela dei negozi di vicinato nei centri storici che svolgono una funzione sociale. Questo provvedimento peraltro fa seguito ad un altro di notevole impatto sociale di sole poche settimane che introduce vincoli alla proliferazione delle slot machine. Alla Presidente Serracchiani nei mesi scorsi avevo indicato la necessità di intervenire sul fronte dell’azzardo, lecito per legge, suggerendo anche il buon testo che una regione aveva già licenziato. Con una cortese risposta mi aveva segnalato di aver interessato della questione il collega di Giunta. Ma per ora tutto tace su ogni fronte. Appartengo alla categoria di coloro i quali sostengono che più leggi ci sono meno un uomo è libero. Ma l’esecutivo di un ente la cui funzione dovrebbe essere esclusivamente quella legislativa che si è limitato in un anno e mezzo di legislatura a proporre otto disegni di legge avrebbe forse potuto produrre qualcosa di più. Insomma, Maroni docet?

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