Il comitato promotore delle petizioni popolari che, con oltre 3000 firme complessive chiedono al Comune di trattare le questioni delle industrie insalubri, inserendo norme più restrittive nel piano regolatore, e dell'adozione del Piano di zonizzazione acustica, commenta con indignazione le delibere con cui la Giunta comunale, il 17 aprile scorso, ha formalizzato il fatto che le istanze dei cittadini non saranno discusse immediatamente in consiglio comunale.
Entrambi i temi, come si apprende dalla stampa visto che nessuna comunicazione è giunta ai cittadini presentatori delle petizioni, sono stati aggiunti al libro dei sogni, di cui è disponibile la recente edizione intitolata Documento Unico di Programmazione 2019 -2021. Questo il comunicato stampa. Di seguito i testi delle due mozioni consiliari, rispettivamente dal consigliere Andrea Picco ( Forum Gorizia) e Silvano Gaggioli ( Gorizia c'è): entrambe chiedono che le petizioni siano portate in consiglio comunale. Depositate l'11 aprile, e una settimana dopo ecco le due delibere di Giunta, guarda che caso!
Comunicato
stampa, 28 aprile 2019
Il sindaco di Gorizia e la sua Giunta archiviano i cittadini e lo Statuto comunale insieme alle petizioni popolari!
Le due delibere di Giunta del 17 aprile 2019 formalizzano una nuova auto investitura di stampo autoritario, cioè lo stratagemma che trasferisce una iniziativa di democrazia diretta prevista dallo Statuto comunale in una “archiviazione” delle istanze corredate da oltre 3000 firme di cittadini. E ciò con una serie di arzigogoli che mischiano principi costituzionali, contenuti delle norme, questioni politiche e prassi amministrative.
Lo Statuto comunale di Gorizia stabilisce che il sindaco, ricevute le petizioni, deliberi entro un mese se di propria competenza, oppure si provveda immediatamente all'individuazione dell'organo competente, il quale deve deliberare entro 3 mesi dalla presentazione della petizione.
Questa amministrazione, invece, attende l'ultimo giorno utile a deliberare e a quel punto, escludendo il Consiglio comunale, organo elettivo rappresentativo della comunità cittadina, la Giunta si attribuisce il potere di decidere sulle materie oggetto delle petizioni e contestualmente ne delibera l'archiviazione.
Il sindaco di Gorizia e la sua Giunta archiviano i cittadini e lo Statuto comunale insieme alle petizioni popolari!
Le due delibere di Giunta del 17 aprile 2019 formalizzano una nuova auto investitura di stampo autoritario, cioè lo stratagemma che trasferisce una iniziativa di democrazia diretta prevista dallo Statuto comunale in una “archiviazione” delle istanze corredate da oltre 3000 firme di cittadini. E ciò con una serie di arzigogoli che mischiano principi costituzionali, contenuti delle norme, questioni politiche e prassi amministrative.
Lo Statuto comunale di Gorizia stabilisce che il sindaco, ricevute le petizioni, deliberi entro un mese se di propria competenza, oppure si provveda immediatamente all'individuazione dell'organo competente, il quale deve deliberare entro 3 mesi dalla presentazione della petizione.
Questa amministrazione, invece, attende l'ultimo giorno utile a deliberare e a quel punto, escludendo il Consiglio comunale, organo elettivo rappresentativo della comunità cittadina, la Giunta si attribuisce il potere di decidere sulle materie oggetto delle petizioni e contestualmente ne delibera l'archiviazione.