venerdì 11 maggio 2018

Le parole pesano come pietre. Quando riguardano richiedenti asilo, rifugiati, migranti sono particolarmente aguzze

Un caso, una disattenzione, ma l'abbiamo notato eccome, e chi non avesse esercitato il proprio spirito critico, comunque l'ha assimilato: il concetto di una locandina esposta oggi dai giornalai. E l'associazione a parer mio arbitraria di due notizie, con un effetto emozionale non indifferente.



di Martina Luciani

L'Isonzo ripulito dai migranti.
Considerate la storia goriziana locale, le infinite diatribe sugli accampamenti dei profughi nella jungle, l'attenzione, vera o di scopo, per la loro sicurezza, l'incapacità dell'amministrazione locale di gestire la presenza dei richiedenti asilo se non con ostilità e indifferenza: bene, la frase in questione sollecita l' immaginazione del cittadino sull'ipotesi che i richiedenti asilo di stanza a Gorizia siano stati definitivamente cacciati dai loro accampamenti improvvisati con una operazione analoga alla raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Che non è in alcun modo il contenuto dell'articolo nella cronaca di Gorizia, dove si parla di tutt'altro, cioè delle operazioni di pulizia delle boscaglie e dei percorsi lungo le rive a cura degli stessi richiedenti asilo, residenti al Nazareno e coordinati dagli operatori che li seguono.
L'attrazione fatale verso una notizia che poi in verità non c'è, ma che a molti piacerebbe leggere, è rafforzata dalla proposizione subordinata attraverso un improbabile "ma" quasi esistesse una contrapposizione o una causalità tra le aree lungo Isonzo ripulite nel tratto goriziano dai migranti e " al Cara sale la tensione".

Al Cara, che sta a Gradisca d'Isonzo, la tensione è stata registrata, questo si, e riguarda le operazioni di sgombero in area golenale delle strutture definibili come baraccopoli che servivano quale campeggio diurno per i richiedenti asilo in convenzione e anche quale rifugio stabile per quelli fuori convenzione. In questa situazione si interseca il problema, annoso, della preparazione dei cibi, distribuiti poi anche a pagamento quale alternativa ai pasti disponibili all'interno del Cara. I richiedenti asilo non hanno apprezzato ed hanno protestato.

Per rimettere ordine: a Gorizia i profughi hanno diligentemente effettuato pulizie sulle rive del fiume, a Gradisca sono state sgomberate dalla boscaglia lungo l'Isonzo capanne e rifugi, ed ora è formalmente vietato ( e sanzionato) accendere fuochi, cucinare, abbattere alberi, costruire altre strutture....ma il fatto che, come se le persone fossero sporcizia, ci sia stata una "pulizia di migranti", bè, questo  non è accaduto, nè a Gorizia nè a Gradisca.

Inutile ricordare che la Carta di Roma parla chiaro su quanto sia scorretto e grave dare informazioni  imprecise, sommarie o distorte riguardo a richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti; e sul danno che può essere arrecato da comportamenti superficiali e non corretti anche attraverso improprie associazioni di notizie.

Preferisco invece ricordare Ugo. Quando ero molto giovane, e lavoravo come collaboratore a Il Piccolo, Ugo era lo stenografo cui via telefono dettavamo le notizie che non era stato possibile far partire materialmente con il cosidetto fuorisacco, consegnato all'autista della corriera che dalla Ribi partiva alla volta di Trieste.
Ugo era  personaggio misterioso, che maltrattava senza remore chi ( me inclusa) dettasse pasticciando e costringendolo a correzioni. Si diceva avesse, oltre al suo lavoro, un incarico speciale: scrivere l'oroscopo. Non era ufficiale, ma tutti ne erano convinti e garantivano ghignando che se lo inventasse di sana pianta, assaporando con malizia i possibili impatti  delle sue indicazioni astologiche sugli ignari lettori. Ecco, io penso che nel caso di questa locandina, che personalmente mi lascia basita, sia successa una cosa analoga agli oroscopi di Ugo, voglio credere al netto della malizia che veniva imputata all'oscuro stenografo.


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