lunedì 10 aprile 2017

Tutelare le rondini. L' arretratezza in materia ambientale di un Comune si vede anche dall'indifferenza sui temi della biodiversità.


Insieme alla gestione dei grandi temi di immediata rilevanza per la rianimazione della città sfiancata dall' inedia e dal mal governo, l'amministrazione comunale che vorrei si installasse in Municipio, da giugno in poi, auspico si ricordi concretamente che qualsiasi politica di pianificazione si svolge all'interno dell'ecosistema. Ad esempio, è tutt'altro che inutile, a tutela della biodiversità e degli equilibri relativi, attivare il progetto "salva rondini".  



di Martina Luciani

Fra poco arrivano (speriamo)  rondini e rondoni: anche stavolta, al termine dell'incredibile viaggio di ritorno dall'Africa, avranno sempre maggiori difficoltà a trovare un posto adatto a nidificare, svolgendo in ambito urbano il ruolo fondamentale di  "insetticidi volanti" contro insetti dannosi per l'ambiente e la salute umana. La moderna edilizia e le esigenze di decoro e igiene ( peraltro risolvibili in maniera banalissima) hanno indotto lo spopolamento delle città di questi preziosi inquilini. Per contro, le zone agricole sono sempre più coltivate con metodi "chimici" che impoveriscono l'ambiente proprio di ciò che rappresenta l'alimentazione delle rondini: gli insetti da catturare al volo. Sopra tutto, la sostanziale indifferenza di noi umani, la rottura di questo e di tanti altri altri legami di convivenza e reciprocità tra i componenti di natura. 
Il regolamento edilizio del comune di Gorizia è sprovvisto di una previsione relativa alla realizzazione di piccoli accorgimenti costruttivi ( come tenere aperta la prima fila di coppi) che consentano la nidificazione di rondini e rondoni.  Nè tantomeno ci siamo immaginati i semplici trucchi per favorirla e gestirne la presenza, o esplicite indicazioni per vietare la rimozione dei nidi esistenti. Eppure sono certa che lo spunto offerto dal Comune troverebbe validi interlocutori, tra l'associazionismo e in genere tra tutti i sostenitori dell'etica e dell'educazione ambientale.
Non serve spremersi le meningi, tutto è già preconfenzionato sul web, basta ad esempio andare sul sito http://www.parks.it/federparchi/PDF/Rondini.delibera.pdf, scaricare il format della delibera da portare  in consiglio comunale, completa dei dati scientifici relativi alla drammatica perdita di biodiversità: la tutela di cui parliamo è prevista a  livello europeo, sulla base del presupposto che ogni iniziativa delle amministrazioni e dei privati deve prevedere il contenimento ai danni alla biodiversità.  On line anche i dati che riguardano la sconcertante quantità di insetti che costituiscono l'alimentazione delle rondini e rondoni e gli effetti negativi determinati dalla presenza di tali insetti nel quotidiano di persone e animali domestici. Servono 150 mila tra mosche, zanzare e altri insetti ritenuti dannosi per portare a termine ogni covata: introdurre comportamenti e azioni salva rondine è estremamente significativo per l'equilibrio ecologico di una nicchia in cui, assieme alle rondini, stiamo anche noi.
A Trieste, intanto, grazie all'associazione Liberi di volare e ad un accordo con le scuole, si continuano ad installare sugli edifici scolastici nidi artificiali per accogliere le rondini in arrivo dal loro lunghissimo viaggio migratorio,.
Il primo comune italiano a prendere iniziative in questo settore è stato, nel 2010, quello di Marciana, sull'isola d'Elba, disponendo misure per rendere possibile la nidificazione dei rondoni sotto i coppi dei tetti, per agevolare le rondini e i balestrucci alla costruzione e al "riuso" dei nidi. 






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