martedì 8 settembre 2015

Decoro urbano all’acqua di rose



Applicare la teoria della finestra rotta per sperare in una città più bella


di Marilisa Bombi

Sento e leggo, non senza stupore, che il Sindaco di Roma ha deciso di sanzionare con 150 euro colui il quale insozza la pubblica via. Ottima decisione quella di punire colui il quale non ha rispetto della cosa pubblica, ma del resto che cosa ci si si può aspettare  da un popolo che non sa che cosa sia l’educazione civica tenuto conto che non è materia d’insegnamento? Mi stupisco, invece, del fatto che il Comune di Roma Capitale abbia ignorato il fatto che con il “pacchetto sicurezza” di alcuni anni fa (legge 94/2009) era stato disposto che: “Le sanzioni amministrative previste dai regolamenti ed ordinanze comunali per chiunque insozzi le pubbliche vie non possono essere inferiori all’importo di euro 500”.
Ma, Giubileo a parte, l’inciviltà ha lasciato il segno, indelebile, anche a Gorizia, nella bella, ristrutturata Piazza Vittoria che proprio in questi giorni sta subendo un nuovo maquillage con la posa in opera dei tozzetti di porfido, in luogo delle pietre che, evidentemente, non erano adatte all’uso per il quale erano state poste. Centinaia, forse migliaia di macchie nere, chewing gum gettati a terra da gente noncurante del fatto che la città è il luogo dove viviamo e che, di conseguenza, dovremmo custodire e vegliare nel migliore dei modi possibili. Non servono le leggi che, in questo caso, lasciano il tempo che trovano se non si fanno rispettare. Del resto, gli agenti della polizia locale che, per dovere, devono fare rispettare le norme, vengono insultati (anche via web) se invece di tollerare gli abusi, eseguono il proprio dovere.
Che mondo è questo dove l’aggressione e l’offesa sono le reazioni più immediate al fastidio, non esiste più alcuna tolleranza e nessuno, nemmeno il militare in divisa, si scosta per lasciar passare una signora o anche solo una persona più anziana?

Salotto in città
Del resto basterebbe così poco per fare in modo che la situazione complessivamente migliori. Sarebbe sufficiente seguire la teoria delle finestre rotte. Ovvero quella teoria sociologica secondo cui investendo le risorse, umane e finanziarie nella cura dell'esistente e nel rispetto della civile convivenza si ottengono risultati migliori rispetto all'uso di misure repressive. Ad esempio l'esistenza di una finestra rotta (da cui il nome della teoria) potrebbe generare fenomeni di emulazione, portando qualcun altro a rompere un lampione o un idrante, dando così inizio a una spirale di degrado urbano e sociale
Mentre, sul fronte opposto, un atto di gentilezza è di norma contagioso. Alcuni mesi fa, su Facebook, un’amica ha avviato una specie di catena di Sant’Antonio inviando agli amici la foto di un fiore ed invitando tutti a fare lo stesso. Ciò al fine di inondare la rete di immagini floreali. Possiamo fare lo stesso per un intero giorno? Essere gentili con tutti per 24 ore e vedere che cosa succede?

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