sabato 16 maggio 2015

#noBiomasseGO. Conferenza stampa. 1: L'intervento dell'associazione Essere Cittadini



Il contributo dell'associazione Essere Cittadini alla conferenza stampa indetta sabato 16 maggio insieme a  Comitato Cittadini Sant'Anna-Sant'Andrea-Campagnuzza , Forum Gorizia, Legambiente Gorizia, Blog Piazza Traunik, Circolo culturale Štandrež,  S.S. Juventina v, S.K.P. Oton Zupancic, per chiarire le ragioni del dissenso a proposito della centrale a biomasse in città.Con la questione del progetto delle due centrali a biomassa e dell'impianto di raffinazione dell'alluminio in via Trieste, nel pieno centro urbano di Gorizia, tra i quartieri di Sant'Andrea, Campagnuzza e Sant'Anna, si  sta consumando l'ennesima devastazione della nostra città - “nostra” non dei politici! - che in passato era definita la “Nizza austriaca” e “Città giardino”.

La storia di Gorizia degli ultimi 30 anni è segnata da decisioni prese dagli amministratori che si  sono succeduti, in modo completamente avulso dalla realtà sociale e culturale di questo territorio. Le conseguenze sono evidenti a tutti: emorragia demografica, bellezze naturali e paesaggistiche visibili  ormai solo nelle cartoline d'epoca, economia distrutta, servizi essenziali ridotti al minimo  se non addirittura a rischio di estinzione e, soprattutto, un continuo e drammatico peggioramento della qualità ambientale, la cui misura e le cui conseguenze sono, per noi cittadini, di difficile, se non impossibile quantificazione (qual è il reale grado di inquinamento dell'Isonzo? E dell'aria che respiriamo? Della terra che coltiviamo?
Basti  pensare all'eliminazione della centralina di rilevazione delle polveri sottili di Lucinico; la totale assenza di uno studio epidemiologico sull'incidenza dei presidi industriali come l'inceneritore di Savogna d'Isonzo, le centrali a biomassa già presenti a Sant'Andrea, sulle patologie tumorali sempre più diffuse anche nella nostra zona). Non sono forse gli enti locali Comune, Provincia e Regione, deputati a controllare, monitorare e programmare interventi per la salvaguardia dell'ambiente?

Ecco allora che per l'ennesima volta, anche nel caso del progetto delle centrali a biomassa di via Trieste, noi cittadini non ci sentiamo più rappresentati da coloro che, istituzionalmente, dovrebbero agire in modo imparziale soprattutto quando sono in gioco interessi contrapposti quali, in questo caso,  la libertà di iniziativa economica privata e la tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Funzione primaria dello Stato è  quella di garantire la protezione dei cittadini, regolando l’autorizzazione, l’insediamento, il funzionamento, la sicurezza e il monitoraggio delle attività industriali, in particolare delle attività pericolose per l’ambiente e la salute umana. Questa funzione passa inevitabilmente, lo dicono le fonti comunitarie, le leggi italiane, la giurisprudenza amministrativa, attraverso l'informazione e il coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale.

Ricordiamo, a questo proposito, solamente la “Convenzione di Arhus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla Giustizia in materia ambientale” del 25 giugno 1998, ratificata dallo Stato italiano con la legge 16 marzo 2001, n. 108. Sugli impianti di cui stiamo parlando la popolazione non è stata informata né coinvolta nel processo decisionale, eppure i cittadini sono i diretti interessati delle emissioni nell’aria di polveri potenzialmente dannose per la salute.

Per questi motivi abbiamo aderito a questo coordinamento di cittadini, associazioni e comitati contro il progetto di altre centrali  a biomassa, da realizzarsi in mezzo alle case, senza nessuna utilità per la comunità e con potenziale e grave pericolo per la salute delle persone e la salubrità dell'ambiente.

Non resteremo in silenzio, lo dobbiamo alla nostra dignità di esseri umani e a quella dei nostri figli ai quali non vogliamo lasciare una terra invivibile.

Valuteremo, assieme al coordinamento, ogni possibile azione legale, per fermare questo attacco alla cittadinanza.

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