giovedì 21 maggio 2015

Gorizia, 23 maggio. SEL: tutelare la legittima e pacifica testimonianza dei cittadini che aderiranno alla manifestazione antifascista.


CasaPound a Gorizia, è una responsabilità di Prefetto e Sindaco. I cittadini goriziani vogliono poter testimoniare il ripudio della guerra e  l’esecrazione del fascismo quali fondamenti della nostra società civile.
Appello del Coordinamento di Gorizia di SEL affinchè la legittima e  pacifica  testimonianza dei cittadini  che aderiranno al corteo antifascista sia tutelata. Il comunicato alla stampa.


  
Il tema della concomitanza con E’Storia ed altri eventi cittadini con l’iniziativa di Casapound a Gorizia, il 23 maggio, è stato affrontato in Consiglio comunale con le risultanze che sappiamo: la maggioranza non ritiene di dover rappresentare alla Prefettura e alla Questura l’istanza dell’ente esponenziale della comunità all’annullamento della manifestazione di CasaPound.
Tuttavia le  misure giustamente prese per il 23 maggio dall’autorità per la pubblica sicurezza sono evidentemente la strategia necessaria per far fronte ad una situazione considerata pericolosa per il mantenimento dell’ordine pubblico: quindi nello scenario complessivo si configurano specifiche responsabilità relativamente alle scelte compiute da Prefettura e Comune di Gorizia.
L’evento di CasaPound,  maldestramente accolto in città, ha prodotto una manifestazione organizzata dall’Osservatorio antifascista regionale, alla quale i cittadini che legittimamente fanno propri i valori del ripudio della guerra, dell’esecrazione del fascismo, della pace, non potranno non aderire.
Mentre la città si appresta a vivere blindata come non mai una giornata che dovrebbe essere, attorno e grazie a E’Storia, una eccezionale occasione culturale, la convinzione del Coordinamento del Circolo SEL di Gorizia è che la pacifica, silenziosa e civile testimonianza dei cittadini goriziani vada sostenuta e tutelata all’interno di dinamiche che saranno di difficile lettura per la popolazione e per il presumibile grande flusso di visitatori richiamati dai diversi appuntamenti in programma.
Vogliamo poter esprimere il nostro dissenso al corteo di Casapound senza mettere in pericolo noi stessi e i nostri figli, senza doverci guardare alle spalle, senza interferire con le attività culturali in corso, senza turbare la sensibilità di alcuno. Vogliamo, il giorno dopo, tragica data dell’entrata in guerra dell’Italia, poter riflettere su pagine insensate e atroci della nostra storia, scritte nei libri, nelle memorie delle nostre famiglie, nei paesaggi della nostra terra; non vogliamo di certo ragionare sulle responsabilità e sulle conseguenze di una insufficiente cautela a valutare l’impatto che in queste terre e in questa città produce una iniziativa come quella di CasaPound.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Contenuti assolutamente condivisibili, ma vi prego, è illeggibile, la lingua italiana grida vendetta.

olgited ha detto...

Mi raccomando no violenza,non fatevi male!