lunedì 3 novembre 2014

Porti, rigassificatori e cittadini: nella costruzione del Piano regolatore portuale, cos'è e a cosa serve l'intesa con il Comune coinvolto.

Proponiamo una preoccupante prospettiva di analisi di Impronta Muggia sulla situazione del Piano regolatore del Porto di Trieste e sulla sua connessione con il progetto del rigassificatore di Zaule. E una domanda, che ovviamente si riallaccia al progetto Smart Gas: nell'iter del Piano regolatore del Porto di Monfalcone c'è già o è prevista l'intesa con il Comune?


Nel 1994 una legge ha introdotto il Piano regolatore portuale. Questo strumento prevede espressamente l'intesa con il Comune o i Comuni interessati. Oggi sul sito dell'associazione Impronta Muggia c'è una acuta analisi della situazione relativa al Porto di Trieste, intitolata La falsa opposizione al rigassificatore di Zaule nascosta nel gioco dell'oca del piano portuale. Preoccupante spiegazione di come " Nesladek e Cosolini continuano il loro doppio gioco, quello di manifestare contro il rigassificatore e contemporaneamente di produrre atti amministrativi, come le osservazioni al Piano Portuale in approvazione questa settimana,  che non escludono l'impianto. Contemporaneamente la Regione della Serracchiani continua a negare a Teseco la realizzazione del terminal ro-ro, che è incompatibile con il rigassificatore. Così l'ipotesi rigassificatore di Zaule è sempre la, ad incombere sul nostro futuro.Il diavolo non veste Prada, ma PD."
L'articolo spiega, a proposito del Piano portuale triestino ancora in itinere e della relativa posizione dei  comuni di Trieste e Muggia: "Sarebbe bastato che i consigli comunali avessero chiesto, per accordare le “ INTESE”, che nel  nuovo polo portuale industriale energetico fosse esclusa la possibilità di realizzare impianti di rigassificazione - e aggiungiamo noi, impianti di produzione energetica da fonti non rinnovabili -  che avremmo avuto la garanzia che in quell'area non si sarebbero potuti prevedere  centrali a carbone, centrali a olio combustibile, e il rigassificatore."
Invece: " I Sindaci scelsero la strada di  far finta di essere impotenti, di non potere intervenire. E fecero approvare “intese” che si limitarono alla previsione di qualche vaso di fiori e poco altro.  Il tutto per far presto: il Partito Del fare non voleva che si perdesse tempo."
Facendo tesoro di queste informazioni e di questa prospettiva, cercheremo di capire se esiste la previsione dell'intesa tra il soggetto preposto all'adozione dell'atto e il Comune di Monfalcone relativamente al piano regolatore portuale locale: un vero e proprio “punto nodale” del procedimento, che intende realizzare l'equilibrio tra le differenti esigenze del porto e della città. In tutto il dibattito in corso, questo "punto nodale" ( termina usato dalle linee guida per la redazione dei PRP) dove sta? O dove si vuole che stia? Per avere qualche spunto leggetevi per intero la nota su Impronta Muggia.

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