martedì 21 ottobre 2014

Marco Rossi, segretario PD, risponde al sindaco Romoli sulla questione immigrati.

L'attuale  situazione istituzionale ( CIE, CARA e Commissione territoriale) rende Gorizia strutturalmente attrattiva per i profughi richiedenti asilo. 
Migliorare la nostra efficienza nella gestione della situazione significa favorire maggiori afflussi di persone, serve invece un Piano nazionale di accoglienza, tener chiuso il Cie, non ampliare il Cara e dare una mossa al Ministero della difesa e agli organi decentrati dello Stato.


 Alcuni giorni fa, il sindaco Ettore Romoli ha scritto al segretario provinciale del PD Marco Rossi, invitandolo a sensibilizzare i sindaci del suo partito affinché diano concreta disponibilità a collaborare all'accoglienza dei migranti.
Rossi risponde ricordando che di emergenziale qua c'è ben poco, visto che la situazione si trascina da mesi, e che il ministro Alfano, ripetutamente sollecitato sullo specifico problema, manifesta solo forte inerzia e disinteresse.
" La Commissione istituita presso la Prefettura di Gorizia - scrive ancora Rossi - risulta a tutt’oggi l’unica del Triveneto incaricata di esaminare le istanze dei richiedenti asilo, determinando di conseguenza un flusso di profughi stazionanti in città e provenienti da ampia parte del Nord Italia. In concomitanza con le emergenze politiche e umanitarie di paesi come Siria, Libia e Afghanistan, il forte incremento dei richiedenti asilo verificatasi nell’anno in corso ha determinato la situazione in corso. La presenza del Cara di Gradisca è ulteriore elemento di attrattività che grava non solo, in maniera peraltro ancor più socialmente rilevante, sulla cittadina di Gradisca (oltre 200 ospiti del Cara su 6000 abitanti), ma anche evidentemente sul capoluogo isontino.

Nelle scorse settimane la Regione ha più volte sollecitato gli organi decentrati dello Stato e l’amministrazione della Difesa affinché fosse trovata una situazione definitiva al problema, in particolare attraverso l’utilizzo di caserme dismesse ancorché ancora agibili. Nel breve termine, ritengo che questa sarebbe la soluzione più efficace pur constatando l’incomprensibile resistenza dell’amministrazione della Difesa. Lei stesso comprenderà, invece, la difficoltà di molte amministrazioni comunali ad individuare soluzioni idonee in assenza di strutture disponibili e non potendosi dedicare a questo scopo gli alloggi residenziali talvolta disponibili, in presenza di una concomitante forte richiesta di alloggi da parte dei cittadini, una vera emergenza cui il Pd ritiene di dare grande priorità."
"Devo ulteriormente porre in evidenza che la c.d. emergenza è risolvibile solo in presenza di un Piano nazionale di accoglienza – su cui esistono già numerose proposte, ad esempio quella di Anci nazionale – che consenta di evitare la situazione paradossale che si creerebbe se il solo territorio isontino si rivelasse efficiente nel dare sistemazione ai richiedenti asilo: vale dire l’ulteriore afflusso di profughi attratti dal “passaparola”. Tale approccio, è evidente, aggraverebbe ulteriormente il problema facendo di Gorizia un “attrattore” di richiedenti asilo".
Rossi invita infine Romoli a prendere parte alla " battaglia perché si confermi la non riapertura del Cie e il non ampliamento del Cara" rispetto la quale il sostegno del Comune capoluogo è fondamentale.  E conclude caldeggiando l'impegno del sindaco ad "attivarsi nelle sedi istituzionali competenti ed in particolare nei confronti delle amministrazioni dell’Interno e della Difesa".



4 commenti:

boris ha detto...

A me la cosa che fa più riflettere è che le fazioni politiche che in questi mesi hanno cavalcato l'onda del "Basta immigrati" siano proprio esattamente le stesse che hanno fatto la legge 189/2002, ovvero la legge secondo la quale Gorizia è diventata UNO dei DIECI luoghi in ITALIA dove un richiedente asilo può recarsi. Sto parlando della legge Bossi-Fini. http://goo.gl/7DK59H

Un po' come se uno spedisse degli inviti per un party ....per poi cacciare a calci gli invitati che si presentano alla porta...

Comunque io, da ignorante in materia, vorrei capire una volta per tutte PERCHé si sia deciso all'epoca che ci siano solo ed esclusivamente DIECI commissioni territoriali IN TUTTO IL PAESE, e anche perché allo stato attuale, vista l'emergenza, non si possano aggiungere commissioni territoriali laddove ce ne sia bisogno. E non accetto come spiegazione il discorso dei costi.
Perché il nostro problema è un problema squisitamente DI NUMERI...ovvero quanti immigrati è in grado...o meglio NON è in grado di accogliere e gestire la nostra città... ed è oggettivo che il numero esagerato l'ha creato la legge Bossi-Fini

Evidentemente mi sfugge qualcosa...
Chi mi illumina?

boris ha detto...

ok, chiedo scusa...ho letto solo ora che verranno finalmente raddoppiate le commissioni territoriali... potete rimuovere il mio commento, grazie.

Anonimo ha detto...

Se ho ben capito, questo Marco Rossi ha edificato un secco muro del no no all invito a sollecitare la disponibilità dei sindaci della provincia di Gorizia a offrire ai richiedenti asilo l accoglienza diffusa.
Che l emergenza del campeggio in the jungle non esiste ma è solo colpa della presenza della commissione Territoriale a Gorizia.
Si è pure dimenticato della emergenza Iraq. E che insomma il problema è un altro, come sempre....
Io credo sia l ennesimo burocrate che andrebbe inviato a spalare Carbone.
Anna

Piazza Traunik blog ha detto...

Boris non tolgo il tuo commento, perché le norme che riguardano il raddoppio delle commissioni ( con ulteriori possibili sottosezioni) non sono nemmeno ancora in Gazzetta Ufficiale: quindi campa cavallo, il tuo ragionamento per ora non è superato. E per chissà quanto tempo non lo sarà.
Martina