giovedì 9 ottobre 2014

Gect e Isonzo: parliamo di turismo, e continuiamo ad ignorare le tendopoli dei profughi sul fiume?

Oltre ad adeguati aggiornamenti sulle pagine web,  si attivi un meccanismo di periodica e puntuale informazione sui dettagli e sugli sviluppi dei progetti e relativi finanziamenti: il Consiglio comunale è l’ambito perfetto per rendere conto direttamente ai cittadini. Prima domanda sull’entità degli annunciati ingentissimi disboscamenti lungo il fiume: la valorizzazione finanziata è eco sostenibile? E' unesco compatibile?

di Martina Luciani
“Grazie al Gect da zona depressa vogliamo diventare modello di sviluppo per tutta Europa.”
L’ha dichiarato il sindaco Ettore Romoli, alcuni giorni fa, al trionfo celebrato per l’annunciata erogazione di 10 milioni di contributi su due progetti – sanità e turismo – presentati dal Gect a Mamma Europa.
Dopo aver sentito le campane dei tre comuni confinanti suonare a distesa, e condivisa la gioia transfrontaliera, adesso vorremmo sapere alcune cose. Rammentando, così di sfuggita, che la “renaissance” delle poetiche rive del fiume Isonzo incontra qualche difficoltà progettuale, nel territorio del comune di Gorizia,  se non troviamo il modo di sistemare in maniera civile e sicura i richiedenti asilo accampati variamente qua e là. E tutti quelli che inevitabilmente continueranno ad affluire.
La gestione dei due progetti e dei relativi finanziamenti è in capo al Gect, che ha un presidente ( Robert Golob), una direttrice ( Sandra Sodini) un vicepresidente (Pierluigi Medeot), un coordinatore ( Aljosa Sosol). Il 7 ottobre  i rappresentanti del Gect Go si sono uniti al gruppone di 6 000 rappresentanti delle regioni e delle città europee, a Bruxelles,  per la 12a edizione dell'evento annuale OPEN DAYS.

Lo scopo: scambiarsi esperienze sui modi per fare della nuova politica di coesione dell'UE una realtà finalizzata alla crescita e alla creazione di posti di lavoro.
Inoltre il Gect Go è tra i firmatari della Carta per la governance multi livello in Europa, che tra i suoi scopi ha quello di promuovere la trasparenza, l’apertura e l’inclusione dei processi di realizzazione delle politiche pubbliche e favorire la partecipazione dei cittadini ai cicli formativi delle stesse.
Finora di tutto ciò abbiamo avuto contezza solo a fatica, senza alcun approfondimento sul contributo recato all’Open Day e alle iniziative collegate. La home page del sito di Informest è immobilizzata ad un evento di mesi fa; sul portale l’inclusione e la trasparenza nei confronti dei cittadini non sono impostate in maniera bidirezionale (metto a disposizione informazioni e ricevo informazioni) ma esiste solo un format, scoraggiante in verità,  che si chiama “ La tua voce nel Gect”, e da l’idea di lanciare un richiamo nel vuoto di sconfinati e inabitati corridoi.
Nessun evento in calendario.
 Questo tipo di approccio, così come finora strutturato e gestito, non rassicura sul migliorare dei flussi informativi e sulle possibilità di accedere oltre la parete di cristallo fumè che ci separa effettivamente dal cuore pulsante del Gect Go.
Certamente il Comune di Gorizia potrebbe dare conto, attraverso lo strumento principale di partecipazione democratica, il consiglio comunale, delle attività e degli sviluppi: e su questo punto si caldeggia uno sforzo di trasparenza. Perché, diciamocelo senza intenti polemici, non è mica detto che un progetto di valorizzazione turistica sia anche ecosostenibile per lo stressatissimo equilibrio fluviale, e nemmeno unesco-compatibile, e nemmeno consorzio di bonifica - compatibile...
Ed ecco una prima specifica domanda. Al Comune di Gorizia, al coordinatore Sosol, alla direttrice Sodini ( non sappiamo mica a chi rivolgerci, fuori dall’algido format del sito): 84 mila metri quadrati di disboscamento sull’Isonzo, cifra erogata a noi comuni mortali dalla stampa, a proposito del progetto di valorizzazione turistica del fiume, possiamo cortesemente avere dei chiarimenti su questo minaccioso numero che rappresenta nei fatti una devastazione ambientale su un territorio equivalente a circa 12 campi da calcio regolamentari?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Articolo molto completo che fornisce una bella istantanea dei fantasmi transfrontalieri che non si fanno vedere dai comuni mortali. Sosol se ci sei batti un colpo, ma non sulla tastiera del tuo computer.